Grosseto

Isgrec, la minoranza: «Vivarelli Colonna ha intenzione di trovare una soluzione per la sede o no?»

limatola giuntini aldi opposizione provincia

GROSSETO –  I consiglieri provinciali di minoranza Marcello GiuntiniLuca AldiFrancesco Limatola, Lorenzo Mascagni e Rinaldo Carlicchi, hanno depositato un’interrogazione rivolta al presidente della Provincia Antonfrancesco Vivarelli Colonna in merito al rischio della chiusura dell’Istituto storico della Resistenza di Grosseto (Isgrec).

Di seguito il testo dell’atto.

Premesso che:

Nel 1993, grazie all’iniziativa di un gruppo di intellettuali grossetani e del Comune di Grosseto, fu possibile, da parte del Consiglio comunale, deliberare la nascita e l’inizio dell’attività dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età Contemporanea (Isgrec) che è stata supportata, con l’assegnazione dell’attuale sede- ex Poderino dell’Istituto Agrario in via De’ Barberi 61 a Grosseto- ed il sostegno finanziario per la realizzazione del progetto, anche dalla Provincia di Grosseto.

L’Isgrec ha da sempre rappresentato un importante strumento di progettazione e di interazione delle politiche culturali ad uso anche delle istituzioni locali territoriali. Questo è tanto più evidente se si considera che il Comune di Grosseto e la Provincia di Grosseto sono soci di diritti e designano, pertanto, ciascuno un proprio membro nel Consiglio direttivo dell’Istituto.

Considerato che l’Isgrec:

è un’istituzione tra le più attive nel nostro territorio e svolge un’attività di altissimo rilievo come centro di ricerca e di didattica per sviluppare la conoscenza storica del Novecento;

è un soggetto culturale fondamentale per il territorio provinciale, per i progetti realizzati nel tempo e per le fondamentali funzioni svolte in termini di formazione integrativa degli studenti, aggiornamento e formazione continua dei docenti, reclutamento e valorizzazione dei ricercatori, servizi culturali ai soci ed alla cittadinanza intera, disseminazione scientifica e promozione di eventi e di attività culturali permanenti;

è ente di formazione riconosciuto dal Miur in base alla convenzione tra Istituto nazionale Parri, al quale è associato, e Miur. Uno dei fini statutari è la formazione di insegnanti e studenti;

svolge una intensa e sistematica attività di divulgazione e promozione della cultura, fin dalle origini tra gli scopi statutari. Nel solo 2019: 14 eventi, in collaborazione con Enti (es. Regione Toscana, Comuni di Cinigiano, Roccastrada, Magliano in Toscana e Grosseto), Fondazione Grosseto Cultura, Associazioni locali, associazioni della rete regionale e nazionale degli istituti storici e degli enti collegati, realtà istituzionali come il Miur, il Mibact, la Prefettura, il Coeso-SdS; 4 esposizione di mostre; 10 presentazioni di libri; 7 proiezioni;

è inserito nella rete toscana degli istituti per la resistenza e per l’età contemporanea – sette istituti, ognuno di essi collocati presso Case della cultura o sedi specificamente messe loro a disposizione dagli enti locali – contribuendo a decine di progetti di respiro nazionale e internazionale e collaborando fattivamente alla redazione della rivista Toscana Novecento;

ha attive reti di relazioni regionali, nazionali ed europee con varie istituzioni culturali e fa parte di una rete nazionale e regionale di Istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea;

gestisce un complesso patrimonio in beni culturali (fondi archivistici e bibliotecari), risorsa indispensabile anche per la Rete grossetana biblioteche archivi centri di documentazione (Grobac) di cui fa parte. L’Istituto detiene la seconda biblioteca del capoluogo e l’unica in tutta la provincia specializzata nelle discipline storiche. Un patrimonio che ad oggi consta di circa 600 metri lineari di materiale librario e archivistico, 20.000 volumi circa, molti rarissimi e alcuni numeri unici;

assicura un importante servizio all’utenza con l’apertura al pubblico 5 giorni a settimana per n. 40 ore di biblioteca ed archivio, consultazione e prestito interbibliotecario;

svolge servizi agli enti pubblici, visto che è stato individuato all’interno della rete quale soggetto affidatario della cura e della progettazione rispetto a tutti gli archivi privati o pubblici rilevanti per i membri del Grobac;

Preso atto che attualmente svolgono la loro attività in istituto:

una insegnante distaccata dal Miur, responsabile dell’attività didattica e dell’archivio, archivista professionista diplomata alla scuola di archivistica, paleografia e diplomatica dell’Archivio di Stato di Firenze;

una unità di personale con contratto a tempo indeterminato, con competenze specialistiche e incarichi in materia di comunicazione e web, storia, diritto, cultura e didattica di genere, ma che svolge anche altre funzioni “ordinarie” (amministrazione, progettazione, gestione delle risorse umane, tirocini, servizio civile, eccetera);

un bibliotecario professionista, presente tre giorni a settimana;

due collaboratori occasionali;

due unità di servizio civile regionale dal 17 gennaio 2020 per 12 mesi;

un numero cospicuo di volontari (giovani storici , soci e persone che condividono le finalità dell’Istituto);

visto che, come abbiamo appreso dalla stampa locale, in questo momento l’Istituto non ha più una sede in quanto i locali occupati, di proprietà della Provincia di Grosseto, in seguito ad un esposto anonimo in Procura sono stati chiusi per inagibilità (uffici) e non idoneità di uso (biblioteca);

preso atto della lettera del Presidente Luca Verzichelli e del Direttore Loriano Valentini, datata 8.04.2020, ai consiglieri della Provincia e del Comune di Grosseto, in merito alla situazione che sta vivendo l’Istituto Storico della Resistenza e dell’età Contemporanea. Nella stessa lettera veniva manifestata preoccupazione rispetto al “silenzio” da parte dell’Amministrazione Provinciale;

considerato che è stata lanciata una petizione on line per chiedere alla Provincia una soluzione per la sede l’Istituto, che in poche ore ha visto la sottoscrizione di centinaia di firme che non possono rimanere “inascoltate”;

i sottoscritti consiglieri provinciali interrogano il presidente della Provincia di Grosseto se ritiene che la chiusura dell’Isgrec sia un danno sociale e culturale di enorme portata per tutta la comunità e se intenda trovare urgentemente una soluzione definitiva per la sede dello stesso Istituto, consentendogli di continuare a svolgere la sua preziosa attività come ente di ricerca e divulgazione scientifica, come soggetto promotore e attuatore di attività culturale e di formazione di studenti e docenti, nonché come organismo che offre un servizio pubblico alla cittadinanza di fondamentale importanza culturale.

 

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