Gessi rossi

Il Tar accoglie il ricorso di Venator: i gessi rossi tornano alla cava di Montioni

Venator 2002

SCARLINO – Nella giornata di ieri il Tar della Toscana ha accolto il ricorso della Venator, contro i decreti dirigenziali della Regione Toscana che avevano sospeso il conferimento dei gessi nella cava di Montioni.

“La pronuncia del Tar della Toscana che permette di conferire di nuovo nella Cava di Montioni, non cambia però la necessità, impellente, di trovare soluzioni a lungo termine, che diano respiro alla produzione e all’occupazione, per lo stoccaggio dei gessi rossi”. Katiuscia Biliotti, segretaria generale della Cisl di Grosseto commenta così il pronunciamento del tribunale amministrativo della Toscana tanto atteso dai lavoratori di Venator e non solo”.

“Questa mattina abbiamo chiesto un nuovo incontro ai vertici aziendali, che speriamo di fare al più presto – prosegue Biliotti – perché se non sarà individuato subito un nuovo sito per il conferimento dei gessi rossi la crisi che stiamo vivendo non potrà che peggiorare. Sappiamo che l’azienda sta valutando di proseguire con la produzione con un 25% in meno della forza lavoro fino a fine anno, in attesa che sia pronta la nuova discarica della Solmine. Un piano, a nostro avviso, di difficile attuazione non solo perché non ci sono garanzie sulla disponibilità, nei tempi, della nuova discarica, ma soprattutto perché proseguire la produzione in questo modo vuol dire attivare gli ammorizzatori sociali per decine di lavoratori”.

La pronuncia del Tar, quindi, rappresenta una piccola boccata di ossigeno per i lavoratori della Venator e delle imprese dell’indotto, ma non risolve il problema.

Quello che Cisl ancora una volta sottolinea è che il futuro di Venator non incide solo sulla vita dei lavoratori impiegati e delle loro famiglie ma anche su quella di centinaia di lavoratori dell’indotto: “Dalle imprese di pulizie alle mense, dall’edilizia ai trasporti, senza contare i lavoratori delle altre industrie chimiche – dice Biliotti – che tutti insieme producono il 33% del Pil della nostra provincia. Questi numeri non possiamo scordarli e per questo torniamo a chiedere che l’azienda avvii un dialogo costruttivo con gli enti, Regione e enti locali in primis e che lavori concretamente per trovare un’alternativa a Montioni perché troppo tempo, a nostro avviso, è stato perso”.

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