Il caso

Amore: «Ferragni in Maremma? Non basta. Servono marketing e un sindaco con progettualità»

Chiara Ferragni L'Andana maggio 2021

GROSSETO – “Continuando sulla scia del dibattito in corso, certamente, bene fece il sindaco dopo l’esperienza di Firenze, nel tentar di invitare la influencer italiana più influente del mondo in quel di Grosseto. Sarebbe stato come puntare i riflettori sulla nostra città per un po’ di tempo. Magari bisognerebbe chiedere al sindaco cosa le avrebbe fatto visitare alla signora, dopo il passaggio agli Uffizi. Qualche rotatoria? Oppure i giardini rigogliosi e fioriti delle nostre meravigliose Mura Medicee”. A scriverlo è Francesca Amore, consigliera comunale del Movimento 5 Stelle.

“Di fatto – aggiunge – il giusto tentativo non è andato però a buon fine e di certo, dopo le dichiarazioni pubbliche sul ddl Zan del marito, non potrà esser rilanciato da questa amministrazione in un prossimo futuro. C’è da dire però che tentativi di “marketing territoriale” in questi anni se ne potevano fare molti, volontà e capacità permettendo Per esempio, ricordiamo cosa decise di fare anni fa, l’allora sindaco e l’allora assessore all’urbanistica della città di Bilbao in Spagna. Prendiamo ad esempio questo progetto proprio perché le scelte lungimiranti di quella amministrazione diventarono un caso studio sulle dinamiche urbane di riferimento a livello mondiale”.

“Siamo negli anni 90 – ricorda – La città era in profonda crisi. Una situazione di estrema difficoltà economica, di degrado, inquinamento e delinquenza. “La crisi può essere un’opportunità. Per Bilbao lo è stata… il fattore fondamentale è avere un progetto strategico di lungo periodo: un piano strategico” diceva il direttore della divisione Pianificazione e Sviluppo della società pubblica Bilbao Ria 2000. Cosa venne fatto in breve: un investimento in cultura strutturato e duraturo nel tempo. L’architetto Frank O Gehry venne chiamato a progettare il famosissimo Guggenheim Museum. Da allora, una cittadina con grandissime criticità trasversali divenne uno dei centri di interesse culturale e meta turistica privilegiata, proprio partendo da zero”.

“E’ vero – conclude Amore – questi sono casi rari che beneficiano di una convergenza di situazioni favorevoli: background culturale degli attori politici, situazioni momentanee e contingenti e tante altre “fortuite coincidenze”. Cosa ci auguriamo noi, che nel prossimo quinquennio a Grosseto si possa formare una squadra di persone aperte, competenti e capaci di gestire processi complessi. Magari cominciando proprio dal sindaco: una figura con esperienza ampia e consolidata nel campo della progettualità e dello sviluppo in ambito culturale ed urbano. Magari, ce lo auguriamo veramente”.

 

 

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