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Il distretto sanitario delle Colline Metallifere: convegno a Massa Marittima

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MASSA MARITTIMA – Si è svolto sabato scorso nella sala San Bernardino del seminario vescovile di Massa Marittima il convegno dal titolo “Il distretto socio-sanitario delle Colline Metallifere e il suo ospedale”, organizzato dall’associazione “Fare per Massa Marittima, le sue frazione e il territorio”.

Sono intervenuti come relatori Stefano Scaramelli, vice presidente del Consiglio della Regione Toscana, Andrea Ulmi, vice presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali della Regione Toscana e Donatella Spadi, componente della stessa Commissione.

L’incontro aveva lo scopo, come riportato nel titolo, «di individuare una via da percorrere per la creazione di un Distretto socio sanitario delle Colline Metallifere autonomo e capire se tale scelta può avere anche riflessi positivi sulla struttura Ospedaliera di riferimento».

«Dopo gli interventi dei succitati relatori, che hanno illustrato il quadro regolatorio sanitario regionale, esponendo i rispettivi pareri, si sono succeduti nel dibattito amministratori locali, rappresentanti di partiti e docenti universitari, che hanno toccato vari punti del tema» prosegue l’associazione.

«Si è convenuto che il mondo sanitario è cambiato, è cambiata la popolazione che sta invecchiando e sono sempre più scarse le risorse economiche ed umane da investire. E’ necessaria una riprogrammazione con il potenziamento, in primis, dei servizi territoriali di Cure Primarie , che costituiscono l’elemento cardine dell’attività dei distretti».

«Altresì si rende indispensabile una programmazione sanitaria basata su una rete integrata tra le diverse strutture e servizi presenti nel territorio, compresa la struttura ospedaliera di riferimento. Peraltro l’ospedale territoriale ,di conseguenza, è anch’esso cambiato. Alcuni servizi devono essere di necessità centralizzati per ottimizzare le risorse ma anche per ottenere una risposta sanitaria migliore (servizi come la pediatria ospedaliera o la ginecologia ad es)» continua la nota.

«L’ospedale Sant’Andrea di Massa Marittima, come alcuni interventi hanno precisato, è sempre stato il punto di riferimento per un territorio vasto ,che nel periodo estivo aumenta la popolazione in modo esponenziale, soprattutto nell’area costiera. La vastità del territorio, la necessità per alcuni centri (ad es Monterotondo Marittimo e Montieri) di avere un riferimento ospedaliero più vicino di quello di Grosseto e la crescita estiva della popolazione, che necessita di un assistenza che il solo ospedale grossetano non può essere in grado di soddisfare, sono tutte ragioni che ci fanno capire quanto sia importante che lo S.O. Sant’Andrea continui a soddisfare i bisogni base della popolazione di rifermento».

«L’autonomia che si potrebbe raggiungere creando un distretto socio-sanitario autonomo come già è accaduto per Orbetello, per la provincia di Arezzo e Siena , porterebbe ad avere una gestione diretta del territorio e questo favorirebbe lo sviluppo dell’ospedale o comunque la sua salvaguardia impedendo il depauperamento di risorse a favore dell’Ospedale di Grosseto» precisa l’associazione organizzatrice.

L’associazione Fare ritiene che «ritornare ad essere Presidio Ospedaliero e non Stabilimento Ospedaliero ,come è oggi, porta a nostro avviso inevitabilmente dei vantaggi, come avere un direttore sanitario dedicato comporta una migliore ed autonoma gestione del personale , comporta avere una voce che difende direttamente gli interessi del presidio ospedaliero. Infine è stato chiesto: Arezzo, Siena ed Orbetello hanno già distretti socio sanitari autonomi. Noi abbiamo preferito unirci con Grosseto.
Dopo anni di questa unione siamo soddisfatti? Il nostro Ospedale è cresciuto? Sono stati mantenuti i servizi base come ad Orbetello (ad es Radiologia)?».

«Se la risposta è si forse fare un distretto autonomo non è la strada giusta ma se la risposta è no, come noi crediamo, è del tutto inutile proseguire su una strada che abbiamo constatato con mano dove conduce. Il convegno si è concluso con l’intendimendo di approfondire il tema verificando se e come le amministrazioni locali e i suoi abitanti sosterranno questa ipotesi».

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