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Agricoltura, Pachetti: «Serve al più presto una politica corretta di gestione idrica»

Giampaola Pachetti

GROSSETO – “Questa estate, come ormai purtroppo da molti anni, si sta rivelando molto difficile per la nostra agricoltura, con una siccità ogni giorno sempre più seria. È arrivato il momento che la Regione, di concerto con Governo, consorzi di bonifica, Unione europea e Università, si faccia promotrice con coraggio e determinazione di un serio piano di approvigionamento idrico e di gestione sostenibile delle acque ad uso irriguo”.

A scriverlo, in una nota, Giampaola Pachetti, candidata del Pd al Consiglio Regione Toscana.

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“Questo – prosegue – deve svilupparsi attraverso quattro assi principali:

realizzazione di bacini idrici di grandi medie e piccole dimensioni;

incentivi economici e sburocratizzazione delle procedure;

sostegno alla ricerca di nuove tecnologie di utilizzo delle acque ad uso irriguo;

campagne di sensibilizzazione per un corretto uso della risorse idriche.

La nostra Provincia è carente di grandi bacini idrici e opere di sbarramento che abbiano una duplice funzione: da un lato raccogliere acqua da distribuire nel periodo estivo, dall’altra fare da deterrente per prevenire le alluvioni regolando l’afflusso a valle delle piogge, che come tutti sappiamo negli ultimi anni hanno assunto la forma di bombe d’acqua.

Occorre per questo individuare al più presto luoghi idonei alla realizzazione di bacini idrici grandi, medi e piccoli, sia con funzione di sbarramento, sia come semplice raccolta di acque piovane.

Parallelamente a questo, è necessario continuare e implementare alcune azioni che hanno visto protagonista la Regione Toscana in questi ultimi anni.

Tramite il Psr 2014-2020 sono stati fatti importanti bandi rivolti ai giovani agricoltori per realizzare nella propria azienda investimenti di risparmio idrico agricolo e sul piano normativo ci sono stati interventi volti alla sburocratizzazione delle procedure per facilitare la realizzazione di piccoli invasi privati ad uso irriguo che non costituiscono pericolo per la pubblica incolumità.

Inoltre sono stati avviati con il contributo dell’Unione Europea importanti progetti innovativi di gestione delle risorse idriche e ricarica delle falde acquifere, come il progetto Rewat, che devono vedere una loro implementazione e applicazione dove possibile nel resto della nostra provincia.

Nella prospettiva di un rilancio economico della Maremma collegato al Green deal, è di fondamentale importanza aumentare la capacità d’invaso e migliorare i sistemi di utilizzo delle acque per sopperire alle accresciute esigenze idriche e l’agricoltura, rispetto alla quale la Maremma per eccellenza ne è da sempre vocata, è il settore che ‘beve’ di più.

L’Italia non è autosufficiente nella produzione agricola: riusciamo infatti a produrre il 75% del fabbisogno nazionale – conclude -. Il raggiungimento dell’autosufficienza alimentare libererebbe 50 miliardi di Pil, il tema della gestione idrica correlato alla difesa suolo, è quindi fondamentale per le prospettive economiche ed occupazionali della nostra Maremma e io lavorerò per questo”.

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