MASSA MARITTIMA – Un filo rosso percorre e unisce le opere esposte, creando un legame simbolico tra loro: sospese e collegate da questo filo, sembrano fluttuare. Con questo originale allestimento Galleria Spaziografico inaugura la nuova stagione sabato 23 novembre alle 18.
Espongono: Lorenzo Babboni, Letizia Bartoli, Silvia Battaglini, Bertram Biersack, Simone Francioli, Patricia Nattino, Fabrizio Puccetti e Claudio Ulivelli
Ideata e curata da Gian Paolo Bonesini, la mostra rimane aperta al pubblico tutti i giorni dal 23 novembre al 12 dicembre, dalle 16:30 alle 19.
“Dal mito di Teseo e Arianna al gomitolo di Andy Warhol, il filo è un elemento simbolico fondativo della storia dell’umanità – dichiarano gli organizzatori -. Grazie alla sua duttilità il filo segue e regge il corso della vita di ogni persona, fino al momento finale. Se poi è un Fil Rouge, un Filo Rosso, viene inteso col significato di “filo conduttore” e utilizzato in ambiti molto diversi. La sua origine è marinaresca: per districare le gomene di una nave si seguiva un filo rosso che permetteva di separare le corde aggrovigliate. Ebbene, in questa mostra un filo rosso percorre, separa e nello stesso tempo unisce, creando un legame simbolico tra l’arte e la rappresentazione che accomuna le diverse creazioni: un’installazione iconica dal forte impatto visivo dove le opere, sospese e collegate tra loro da questo filo rosso, sembrano fluttuare, amplificando il senso di dialogo tra l’immaginario e la realtà tangibile”.
Galleria Spaziografico con questa mostra collettiva riprende la sua attività nella sede “storica” e inizia un percorso innovativo che si snoderà nel tempo come un filo. Superando la mostra ‘classica’, per la stagione 2024/2025 vuole proporre al pubblico uno spazio vivace, originale, ogni volta diverso, dove l’idea espositiva dialoga con le opere in continua trasformazione e le valorizza.
“In un mondo in veloce e continuo cambiamento come il nostro, porre attenzione alla rappresentazione dell’arte significa anche dare spazio a giovani emergenti, alle loro idee, al loro entusiasmo mai sazio di imparare. Ecco allora che accanto a nomi noti della Galleria si osservano artisti esordienti che collaborano nella realizzazione di questo percorso.
Una sinergia tra ambiente espositivo, opere e idee che vuole osare, sfidando la complessità dell’arte attuale – concludono dalla galleria -. Citando Louis Malle (dal film “Il Danno”) “c’è un filo rosso che unisce chi non si è mai conosciuto, che ci lega a qualcuno che forse incontreremo domani. C’è un filo rosso che guida e incrocia i nostri destini e ci porta ad amare lo sconosciuto che è nella nostra vita da sempre”: ebbene, anche l’arte ha il suo filo rosso che collega il sentire e il destino di chi crea con quello di chi osserva, formando un legame del tutto inaspettato ma irresistibile”.