ORBETELLO – Si intitola “Dreamscapes” la mostra personale di Laura Federici a cura di Antonio Giordano protagonista alla sala comunale ex Frontone di Orbetello, in piazza della Repubblica 14. L’inaugurazione sabato 7 settembre dalle 18 alle 21, poi l’apertura dal’8 al 15 settembre con orario lunedì – domenica, ore 9.30 – 13.30; dall’16 al 22 settembre ore 10-12; 16-18. Ingresso gratuito
All’inaugurazione presenti anche l’assessore alla Cultura Maddalena Ottali e la presidente del circolo culturale orbetellano ‘Gastone Mariotti’. Si tratta di un progetto site specific inteso al dialogo tra acqua e terra della laguna orbetellana.
Laura Federici così spiega le sensazioni ed emozioni che l’hanno ispirata a eseguire i quattro cicli di opere, a partire da un video, una serie di grandi tele a olio, lavori su stampa digitale a tecnica mista e dodici grandi ‘alberi’: Steam shadows. Quello che emerge tra sogno e realtà/ Una figura danza tra acqua e terra,/ circondata da una natura straniera/ danza in un luogo / senza tempo / senza peso / trasportata da foglie e fiori blu.
Qualche anno fa ho viaggiato in Vietnam, sono arrivata in volo, immaginando di scendere da una nave in una giornata di sole bianco, di nebbia di luce, in compagnia di stranieri e di merci esotiche, una valigia di cartone con me; pensavo di trovare la natura incontaminata, la Foresta Fluviale, il caldo, le ombre sfocate, la nebbia tiepida; gli occhi socchiusi. Ho cercato tutto questo intorno a me, l’ho cercato ogni giorno, a lungo. Ho trovato la natura ferita, le acque del Mekong asciugate, il silenzio riempito dal movimento continuo di una città che dilaga senza confini, oltre il limite, ovunque, paesaggio indistinto, senza interruzione, case, palme, case. È stato un grande stupore ma quella natura, in compagnia degli Iris del giardino di Valentina, è restata con me e riemerge quando attraverso paesaggi vicini e familiari, invade lo spazio e lo trasforma, tra sogno e realtà mi muovo sulla linea dell’acqua”.
La mostra è composta da quattro cicli di opere: un video nel quale i personaggi danzano sulla linea di confine tra acqua e terra; una serie di grandi tele a olio; dei lavori su stampa digitale a tecnica mista che riproducono il movimento della danza, scomposto in singoli frame trasformati dal colore a olio e dall’inchiostro; infine 12 grandi alberi evanescenti, che abitano lo spazio come presenze in transito verso altri luoghi.
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