SANTA FIORA – Torna la festa del Carnevale Morto, una manifestazione che affonda le sue radici nella tradizione, sabato 1 marzo, alle 16, in piazza Padella a Marroneto. Si tratta della messa in scena di un funerale giocoso e satirico con tanto di corteo funebre, che segna la morte del carnevale e l’ingresso nel rigore del periodo di penitenza quaresimale.
“Il Carnevale morto di Marroneto è un Carnevale non convenzionale – commenta Serena Balducci, assessora al turismo di Santa Fiora – nel senso che non ci si deve aspettare la festa con maschere, coriandoli e stelle filanti, ma una manifestazione goliardica del carnevale, legata alla tradizione, che è davvero unica nel suo genere, e che si può vivere solo qui a Marroneto. Un plauso a tutta la comunità per aver mantenuto in vita questa ricorrenza che è parte integrante dell’identità del territorio. C’è stato infatti in questi anni un bellissimo passaggio generazionale, dai vecchi figuranti del carnevale morto, ai giovani del paese, ai quali sono stati trasmessi saperi e caratteristiche della rappresentazione. Adesso sono loro ad interpretare tutti i personaggi”.
“Ma ecco come si svolge l’evento, il copione è sempre lo stesso: i personaggi della storia si riuniscono in piazza Padella alle 16 per fare festa. Il Carnevale, interpretato da un giovane ben vestito, si diverte con la sua combriccola di amici, tra i quali il Gaudente. Ai bordi girano i gobbi, vestiti di stracci logori, che rappresentano la parte più umile del popolo. Il chiassoso corteo si sposta attraverso via della Sabbia, fino a piazza Renaiolo per poi tornare in piazza Padella, dove la festa prosegue fino a quando il Carnevale comincia a sentirsi male e cade a terra agonizzante. A nulla serve l’intervento del dottore: Carnevale è morto. Da qui inizia la farsa tragicomica: l’amico Gaudente si dispera, piange, urla; il prete dà l’estrema unzione e il notaio legge il testamento del Carnevale. Un testamento in cui spesso si fa riferimento ai fatti della vita politica e sociale del paese. Subito dopo inizia il rito del ballo dei gobbi, con i loro grotteschi vestiti, piangono e si disperano intorno al povero Carnevale che, a questo punto, sostituito da un fantoccio, viene adagiato in una bara e portato in giro in una goliardica marcia funebre. Infine, il fantoccio del Carnevale viene bruciato nella piazza”.