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“Templum per aquam”: l’artista Marco Nones inaugura la sua installazione alla città etrusca di Cosa

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ANSEDONIA – Il 15 aprile torna il ciclo di eventi “Toccare l’arte” che la Trait d’union onlus ha avviato anni fa a Roma, con la inaugurazione della installazione Templum per aquam di Marco Nones, ore 18 in via delle Ginestre, presso gli scavi archeologici di Cosa.

Per la terza edizione di Toccare l’arte Trait d’union ha scelto un sito nuovo, di intatta bellezza quale è la collina di Ansedonia, frazione di Orbetello, sviluppatasi attorno ai resti archeologici della Città Etrusca di Cosa.

Il Comune di Orbetello ha creduto in questo progetto proposto da Elena Guerri dall’Oro, presidente della onlus, rilasciando il patrocinio del Comune di Orbetello, un contributo economico e il supporto fondamentale del sindaco, Andrea Casamenti, dell’assessore alla Cultura Maddalena Ottali e del senatore Roberto Berardi.

Così interviene l’Assessore Ottali: “Come assessore alla Cultura ho da sempre cercato di valorizzare le tradizioni culturali del nostro territorio ma anche le tracce del nostro importante passato che spesso viene quasi dato per scontato. Associare quindi un’area così importante da un punto di vista archeologico, come Ansedonia, al genio artistico di Marco Nones con la sua straordinaria capacità di creare una simbiosi con l’ambiente naturale in cui si trova a lavorare, è una sfida e un doveroso tributo ad una parte tanto significativa del nostro territorio”.

“La ricerca di un artista calibrato per il luogo Ansedonia ha richiesto più del tempo previsto e quando finalmente ho conosciuto Marco Nones ho capito di aver finalmente incontrato l’artista giusto per quel luogo dell’anima” dichiara Elena Guerri Dall’Oro, presidente della Onlus.

Marco Nones, chiamato a creare un’installazione che si integri sapientemente in quel mondo magico e intatto che Ansedonia rappresenta, è artista di Land Art, ideatore e direttore ormai dal 2010 del Festival RespirArt in Val di Fiemme (www.respirat.com) creato con Beatrice Calamari.

“Dal primo incontro, la Trait d’union onlus desiderava portare l’opera di Nones in Toscana, nella provincia di Grosseto, territorio meno blasonato e ricco di altri, ma altrettanto interessante e pieno di meraviglie da valorizzare – va avanti -. Templum per aquam, che prevede una fontana costituita di due conche coniche in metallo corten, abbracciata da due semicerchi di pali di castagno trattati a cera e a carbone, rappresenta il primo monumento di cui Ansedonia si dota, riconoscendo quel rispetto ambientale che il proprio territorio merita e che le opere di Marco Nones, prodotte solo e unicamente con materiali naturali, incarnano. Sentiamo di poter dire che le esigenze del nostro tempo e la nobiltà della collina etrusca con questa installazione siano rispettate”.

“L’intento della Trait d’union onlus è intercettare con questa installazione l’attenzione del pubblico verso l’arte e la cultura – prosegue la presidente -, andando incontro ad esso, sia in una piazza, in un palazzo pubblico o istituzionale, in una agorà di vario tipo, nella macchia mediterranea come in questo caso, non rimanendo nel chiuso di un museo”.

Vale riportare a conclusione quanto scritto da Philippe Daverio su Nones: “Vi è nel suo lavoro un sottile senso di sfida alle leggi della futilità umana. Vi è voglia di tornare alla dimensione sciamanica in cui l’intervento umano non si sentiva ancora separato da quello divino, che altro non era che questa dimensione misteriosa e insondabile della natura e in questo impegno vi è la densità del rito che discende dal mito”.

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