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“Rap-Tribù”: viaggio dell’arte di Chiara Rapaccini con la nuova mostra al Frantoio

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arte dipingere colori pennelli disegno pittura tavolozza
“Rap-Tribù”: viaggio dell’arte di Chiara Rapaccini con la nuova mostra al Frantoio
  • DOVE

    Capalbio

  • CONTATTI

    3357504436

    [email protected]

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CAPALBIO – In occasione del Capalbio Film Festival 2025, il programma si arricchisce con l’inaugurazione della mostra Rap-Tribù, la personale di Chiara Rapaccini, in arte Rap, a cura di Davide Sarchioni. L’opening alla Galleria Il Frantoio in piazza della Provvidenza 10 è giovedì 25 settembre alle 19, mentre l’inaugurazione con l’artista è prevista per sabato 27 settembre, ore 19. La mostra resterà aperta fino al 1 novembre.

“Artista versatile e irriverente, capace di attraversare con libertà e coerenza differenti linguaggi espressivi, illustratrice, pittrice, autrice di animazioni e scrittrice di numerosi libri premiati per ragazzi e adulti, Rapaccini ha sempre collocato al centro della sua ricerca la vitalità del segno e la potenza della narrazione visiva – dichiarano gli organizzatori -. Il titolo della mostra, Rap-Tribù, nasce da un gioco linguistico che intreccia il nome d’arte dell’artista al sostantivo ‘tribù’, concettualmente riferibile a tribale, evocando così un immaginario arcaico e primitivo che Rapaccini rilegge con la sua cifra inconfondibile. Le opere in esposizione, realizzate prevalentemente su tavole lignee di recupero, si caratterizzano per uno stile volutamente naïf, essenziale e spontaneo, che allontana dalla retorica pittorica per condurre lo spettatore in un universo giocoso, ironico e talvolta dissacrante”.

“Quello di Rapaccini è un linguaggio immediato, che rifiuta l’artificio e la sovrastruttura per restituire l’istintività del gesto e la semplicità del segno. I suoi ‘omini’ stilizzati, figure e simboli, che sembrano ispirati alle pitture rupestri, popolano le superfici come una sorta scrittura automatica, un alfabeto personale che si muove tra memoria ancestrale e contemporaneità. Sono personaggi che raccontano storie, accompagnati da parole e brevi frasi, commenti, talvolta strampalati che amplificano la narrazione in una dimensione parallela, moltiplicando i piani di lettura tra ironia, leggerezza e, in alcuni casi, con improvvisi risvolti drammatici. Il materiale stesso è elemento fondante della poetica di Rapaccini: tavole di legno grezzo, scatole dipinte, sagome antropomorfe, oggetti d’uso comune trasformati in presenze totemiche e giocose. È da questa materia già segnata dal tempo e dall’uso che nasce l’ispirazione, in un processo creativo che rifugge la progettualità concettuale per abbandonarsi alla libertà infantile del disegno: ‘non potrei mai disegnare su un foglio bianco – afferma l’artista – il supporto deve avere già una vita propria, da lì nasce tutto'”.

“La mostra presenta anche un nucleo di opere che sanciscono il rapporto profondo di Rapaccini con il cinema, segnato dalla lunga vicenda personale e artistica con Mario Monicelli. La serie Ghost (2015), realizzata in occasione del centenario della nascita del regista, si compone di lavori sviluppati a partire dall’archivio fotografico di set cinematografici, rielaborati su lenzuoli di recupero attraverso disegno, scrittura e interventi grafici. Le immagini, svuotate dello sfondo e trasformate in “lenzuoli-fantasmi”, assumono un valore etereo e memoriale, divenendo metafora della presenza-assenza che caratterizza il linguaggio del cinema e, insieme, omaggio intimo a una stagione di vita e di arte condivisa.
Un ruolo simbolico particolare riveste l’opera che Rapaccini ha ideato appositamente come locandina per il Capalbio Film Festival, con presenze ironiche, surreali e poetiche: su uno sfondo che evoca il mare, campeggia un grande occhio, emblema del cinema come sguardo e magia, accompagnato da una donna che regge un coccodrillo, come se fosse un “ciak”. Un’immagine sospesa tra gioco e allegoria, che restituisce la capacità dell’artista di reinventare il cinema attraverso la leggerezza del suo linguaggio pittorico. Con Rap-Tribù, Chiara Rapaccini propone al pubblico un percorso visivo vivace e variegato, in cui il segno si fa racconto e l’immagine si trasforma in un dispositivo collettivo di memoria, gioco e riflessione. Le sue opere, nel loro apparente candore infantile, dischiudono un mondo stratificato e complesso, dove la vita quotidiana si intreccia con l’arcaico, l’ironia con la malinconia, e l’arte diventa strumento di libertà e autenticità, come nel grande dipinto murale che l’artista ha realizzato su una grande parete dello spazio espositivo e che fa da cornice all’intera mostra.
IG @chiararapaccini @amorisfigati FB @chiara.rapaccini.9 @amorisfigati”.

Info
Date e orari di apertura:
dal 25 al 28 settembre, dalle 19 alle 22
fino al 1 novembre, ogni venerdì, sabato e domenica, dalle 19 alle 22; dal lunedì al giovedì su appuntamento. Chiuso il martedì.

Contatti: 3357504436; e-mail: [email protected]
Ig: @frantoio_arte FB: Associazione Culturale Il Frantoio

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