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Migranti e discriminazoine: al Khorakhané la presentazione del libro “Razzisti a prescindere”

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GROSSETO – Giovedì 13 febbraio alle 17.30 al circolo Khorakhané di via Ugo Bassi verrà presentato, nell’ambito delle iniziative organizzate dalla R.A.G., il libro di Maurizio Alfano, “Razzisti a prescindere. Il mutato clima intorno a noi” (edizioni Sensibili alle foglie).

L’autore è laureato in Scienze sociali per lo sviluppo, la cooperazione e la pace presso l’Università della Calabria e da sempre si occupa di questioni legate alle migrazioni e al razzismo, infatti, sempre presso questo circolo, qualche anno fa aveva presentato un’altra sua opera, “Rom: la razza ultima”. Impegnato a fianco di reti informali nella lotta contro ogni forma di discriminazione, è tuttora attivista di campagne per la difesa dei diritti dei migranti.

Questo libro si interroga sul processo che ha condotto l’Italia a diventare un Paese che, a fronte delle migrazioni di uomini e donne in fuga da carestie e guerre, sembra aver smarrito i valori fondanti lo Stato di diritto e la Costituzione. Un processo di disumanizzazione dell’Altro (per il colore della pelle, perché ritenuto in competizione con i poveri fra gli autoctoni), di crescente radicalizzazione e progressivo imbarbarimento sia dei comportamenti quotidiani sia del linguaggio sui social, che ha permesso alle forze e ai movimenti di destra di legiferare sulla chiusura dei porti e sull’incriminazione dei migranti, per il solo fatto di essere tali, senza che le aree antirazziste sapessero contrapporre un’altra cultura, altrettanto forte. In un contesto in cui il sistema produttivo da un lato va a depredare risorse nei Paesi di provenienza e dall’altro rende irregolari i migranti, per poterli sfruttare nel mercato illegale e nel lavoro nero. Si propone di ridisegnare i nostri confini mentali, di cui quelli fisici sono soltanto una conseguenza, per costruire quella società plurale, aperta e solidale che è nella natura stessa del nostro essere umani.

«Nella dedica alla madre è racchiuso il senso di questo libro e cioè che ognuno può e deve essere libero di emigrare, di conoscere altri mondi, di tessere relazioni. Lo hanno fatto qualche tempo fa circa sette milioni di italiani, e non hanno ancora smesso! La necessità, che spesso è la spinta che fa emigrare, presupporrebbe il diritto di spostarsi, diritto che non dovrebbe essere mai messo in discussione. Perché, come Maurizio ci ricorda, i singoli diritti umani nascono nello stesso istante in cui ogni uomo viene al mondo al di là dello spazio fisico dove incidentalmente esso nasce. Invece accade che un razzismo sempre più palese, un razzismo a prescindere voglia bloccare ciò che è l’essenza stessa della storia che è da sempre un integrarsi, un interagire, un mescolarsi, un meticciarsi di razze, o meglio di popoli (perché come disse Einstein esiste una sola razza, la razza umana)».

«Certo, la destra gioca il suo ruolo, anche se era da decenni che non si sentivano esprimere concetti così beceri a livello istituzionale, alimentando le insicurezze, solleticando gli istinti più belluini delle persone, cercando di fare in modo che venga messa al bando la razionalità. Ma i veri colpevoli sono coloro che si professano progressisti e che invece hanno messo in campo un antirazzismo veramente debole, comportandosi anch’essi, come li definisce Maurizio Alfano, come degli stilisti dell’accoglienza, e che, cito, hanno disegnato e tagliato i tessuti urbani per rispondere ad esigenze economiche, demografiche, politiche che poco o nulla implicano con l’accogliere, offrire o donare a prescindere. Mentre invece il giusto criterio da perseguire dovrebbe essere quello dell’accoglienza dal basso, in cui viene scelta l’opzione del libero arbitrio per cui ciascuno possa in autonomia decidere il futuro della propria esistenza. E proprio questi luoghi ritenuti dell’accoglienza hanno contribuito ad alimentare quel razzismo a prescindere di cui parleremo con l’autore».

Durante la presentazione interverranno, oltre all’autore, Marco Giuliani, portavoce Rete antidiscriminazione grossetana, e Stefania Amarugi, Forum cittadini del mondo.

 

 

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