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Le opere di padre Quirino in mostra al convento della Selva

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chiesa SS Trinità la selva
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SANTA FIORA – Una mostra, con le tante opere di padre Quirino, già parroco e guardiano della chiesa della santissima Trinità della Selva (nel comune di Santa Fiora) dal 1968 al 1979. E un catalogo delle opere stesse. L’inaugurazione della mostra avverrà domenica 4 ottobre, alle 12.

«Padre Quirino – racconta Lidiano Balocchi, curatore della mostra – era nato nel 1923e è morto nel 1985, e fu parroco della Selva sino a1979. Andando via di fretta lasciò moltissime opere di pittura nella sua stanza. Quando morì il convento venne chiuso. Le opere furono ritrovate nel 2011».

«Ho proposto al Comune e all associazione di Selva di farne una mostra. Hanno accettato, anzi il comune ne ha finanziato un bel catalogo (che uscirà sabato). La mostra da me curata verra inaugurata il 4 domenica alle ore 12 dentro una gran festa per tutto il giorno alla santissima Trinita».

 

Disegni e opere saranno esposti dalle ore 15 di sabato 3 ottobre fino a domenica 4 ottobre al Convento della Santissima Trinità di Selva. L’inaugurazione dell’esposizione è prevista per le ore 12 di domenica 4 ottobre. Ingresso libero.

L’evento, inserito all’interno del cartellone autunnale di Vivi Santa Fiora, è promosso dall’associazione culturale per La Selva in collaborazione con il Comune, per non dimenticare la figura di Padre Quirino Nucciotti e il suo impegno, come religioso e come artista.

“A volte nella vita normale si incontrano persone speciali – commenta il sindaco di Santa Fiora, Federico Balocchi – Padre Quirino Nucciotti è una di queste.  Raccontava la vita usando tutte le forme espressive artistiche. Autodidatta per lui la parola diventava poesia e la ricerca per narrare la sua fede passava dalla pittura dalla scultura. Padre Quirino era legatissimo al mio paese, la Selva, e al suo convento. In quel luogo fantastico ha lasciato testimonianza della sua sensibilità e delle sue capacità spontanee, naturali.

Ci vuole tempo, a volte, per riconoscere gli esseri straordinari come lui, non è mai troppo tardi. Riprendere in mano e riguardare con occhi nuovi la sua crocefissione in terracotta, e i suoi dipinti tutti realizzati su materiali di recupero ci mostra ciò che solo la distanza degli anni consente. Era un francescano mite e gentile che rispettava le persone e gli oggetti. Falegname che riciclava e dava nuova vita al legname di recupero trasformandolo in tavoli. Fino alla sua tomba in cui ha voluto essere accompagnato dalla propria arte artigiana”.

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