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‘La donna al centro: le donne per le donne’: incontro sull’ambulatorio multiprofessionale

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Asl Sanità rianimazione
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GROSSETO – Numerose tematiche saranno affrontante durante il secondo appuntamento, sul territorio grossetano, della Settimana nazionale sulla salute della donna, promossa da Onda – Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, dal titolo “La donna al centro: le donne per le donne. L’esperienza dell’ambulatorio multiprofessionale di salute e medicina di genere”. L’incontro, aperto alla popolazione, è organizzato dalla Asl Toscana sud est, area Grosseto e si terrà sabato 21 aprile, dalle ore 9 alle ore 12.30, presso l’aula 5 del polo Universitario degli Studi di Grosseto.

Sarà l’occasione per illustrare le attività dell’ambulatorio di medicina di genere, nato esattamente un anno fa per garantire a tutti i cittadini la migliore risposta alle cure possibile in funzione della specificità di genere: 29 donne e un uomo, tra 50 e 60 anni, sono stati presi in carico presso l’ambulatorio, il 62% di loro indirizzato dal medico di medicina generale. Dei pazienti visitati il 25% soffriva di ipertensione arteriosa, il 21% di dislipidemia, cioè anomala quantità di grassi nel sangue, il 17% era affetto da obesità e il 5% era fumatore. Il percorso personalizzato e la presenza di un team multidisciplinare ha permesso di trattare precocemente l’8,4 % di soggetti con ipertensione arteriosa sottovalutata e di riconoscere nel 4,2% dei casi la sindrome depressiva.

Come l’approccio adottato nella medicina di genere, anche l’evento sarà impostato in modo multidisciplinare, ovvero proponedo i diversi aspetti clinici che riguardano la salute della donna, dalle patologie più frequenti come il diabete, al tema di come la nutrizione influisca sul benessere femminile, alla donna considerata dal punto di vista psicologico come mente, corpo e relazione.

La medicina di genere è chiamata a limitare disuguaglianze di studio, attenzione e trattamento che fino a oggi sono state a carico delle donne, tramite il concetto di diversità, affinché si formi una cultura e una presa in carico della persona che tenga conto delle differenze, non solo anatomiche e fisiologiche, ma anche biologico-funzionali, psicologiche, sociali e culturali. Sulla base delle peculiarità dell’uomo e della donna è possibile confrontare i diversi fattori che influiscono sull’insorgere della stessa patologia e indagarne lo specifico decorso, ma il vantaggio maggiore è prevedere una terapia sempre più personalizzata. In questo senso la medicina di genere è concepita come un percorso per arrivare alla medicina di precisione.

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