VETULONIA – Grazie alla collaborazione con il MAF – Museo Archeologico Nazionale di Firenze, le sale del Museo Civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia tornano ad affollarsi di capolavori che saranno protagonisti della nuova straordinaria mostra-evento “Il ritorno del condottiero: Principi etruschi nella Tomba del Duce di Vetulonia”, che si inaugura domenica 11 agosto e rimarrà aperta fino a febbraio 2025.
L’evento si celebra oggi a venti anni di distanza dalla prima esposizione della tomba al MuVet e a dieci dalla rimessa in luce nel folto sottobosco della macchia mediterranea della struttura funeraria. Qui, all’interno di un suggestivo “circolo di pietre bianche”, erano racchiuse le deposizioni dei membri emergenti di un nucleo familiare gentilizio che doveva ricoprire un ruolo di rilievo nella compagine sociale vetuloniese della prima metà del VII sec. a.C.
L’esposizione “Il ritorno del condottiero” è l’esito di un’iniziativa del Museo fiorentino, da pochi mesi divenuto autonomo, che proprio in questi giorni ha avviato una grande campagna di lavori di ammodernamento e riallestimento.
«Le gallerie della sezione topografica etrusca sono state svuotate – annuncia Daniele F. Maras, direttore del MAF – e, piuttosto che chiudere tutto il materiale archeologico in deposito, di comune accordo con il Direttore Regionale Musei Nazionali Toscana Stefano Casciu, abbiamo deciso di riportare a Vetulonia i corredi della Tomba del Duce, per un periodo di tempo adeguato a rinsaldare il rapporto tra il nostro patrimonio e le comunità dei residenti e dei turisti, nel pieno spirito della Convenzione di Faro del 2005. La nuova mostra consente al Museo di proiettarsi all’esterno per raggiungere uno dei luoghi in cui si svolse la parabola storica della civiltà etrusca e di seguire la sua vocazione originaria come punto di riferimento della ricerca archeologica etrusca.
A questa iniziativa ne seguiranno altre simili: questo è l’obiettivo del Museo in tutto l’antico territorio etrusco, laddove si troveranno Amministrazioni locali così tenacemente disponibili a impegnarsi per la promozione della cultura come nel caso di Castiglione della Pescaia»
L’evento segna quindi una tappa fondamentale nel rapporto privilegiato di collaborazione tra i due musei, accomunati dall’interesse per il patrimonio archeologico etrusco vetuloniese. Mostre come questa riportano al centro dell’attenzione sul legame profondo e indissolubile tra gli oggetti che compongono il patrimonio stesso e il loro peculiare contesto territoriale, fruibili entrambi e, in maniera quasi inedita, correlati.
«Questa Amministrazione – dichiara il Sindaco Elena Nappi – con la nuova mostra-evento, che arriva a conclusione della manifestazione regionale “Notti dell’Archeologia in Toscana”, conferma una rinnovata collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Firenze nella certezza di accogliere a Vetulonia un’ampia e variegata tipologia di visitatori.
Ogni anno cerchiamo di esplorare ambiti tematici differenti che testimoniano la cultura etrusca di Vetulonia, nel tentativo di coinvolgere e correlare, intrecciandoli, i percorsi culturali compiuti dalle diverse civiltà sviluppatesi nei nostri territorio e in quelli a noi vicini. È per questo motivo che abbiamo deciso di mantenere l’Esposizione per l’intera durata delle Festività Natalizie, fino al mese di Febbraio. Questa nuova mostra si pone in suggestiva prosecuzione con quella che ha segnato l’apertura della stagione espositiva del MuVet nella primavera 2024, organizzata in collaborazione con la Soprintendenza per l’Etruria Meridionale e dedicata ad un nucleo significativo di lastre dipinte ceretane recuperate dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Roma. Voglio personalmente ringraziare il nuovo direttore del Museo Archeologico di Firenze, Daniele Maras, per questo importante prestito che va ad impreziosire la lunga lista delle eccellenze ospitate al MuVet nel corso di oltre 20 anni e che conferma l’alta valenza del Museo di Vetulonia».
L’esposizione in preparazione presso il Museo Civico Archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia presenta i corredi della Tomba del Duce in una nuova luce e con un allestimento aggiornato alle novità della ricerca archeologica.
«Nella mostra-evento che andiamo ad inaugurare – aggiunge il Direttore del MuVet Simona Rafanelli – ci sono opere di grande pregio concesse in prestito temporaneo dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze, tutti pezzi di estremo valore ed interesse storico ed artistico. Dall’Arca d’argento del Principe condottiero Rachu Kakanas, che rivestiva la cassetta in legno e bronzo custode delle sue spoglie mortali dopo il rito di cremazione del corpo del defunto, alla navicella sarda in bronzo della Tomba del Duce rinvenuta da Falchi insieme agli oggetti riservati al corredo della sepoltura del Principe ceretano, una delle cinque navicelle di produzione nuragica rinvenute in tre sepolture “a circolo” di Vetulonia, alle armi e agli arredi e vasi in bronzo e ceramica da banchetto appartenenti ai corredi dei due Principi che rappresentano il concetto di base su cui è costruita l’esposizione».