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“I bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale”: il focus sul dramma di Grosseto

Evento Terminato

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Clarisse arte
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GROSSETO – Il 7 maggio 2018, alle 18, nella Sala conferenze ClarisseArte ( Via Vinzaglio 27) si terrà l’incontro “I bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale”. Ne discuteranno Luca Alessandrini (Direttore dell’Istituto Parri Emilia Romagna) e Luciana Rocchi (Comitato scientifico Isgrec).

Nel corso dell’incontro saranno proiettati anche documenti inediti e fotografie aeree, provenienti dagli archivi del National Archives and Record Administration (College Park, Maryland), dell’Air Force Historical Research Agency (Chennault Circle, Alabama) e del Public Record Office (Richmond, KewGardens), sui bombardamenti di Grosseto. La città ne subì ben 18 ed è da poco trascorso il 75° anniversario di quello più terribile, subito il 26 aprile, lunedì di Pasqua del 1943. Il bombardamento di Pasquetta è inciso nella memoria dei grossetani per il tragico prezzo di vite di civili che costò: 134 vittime, tra cui decine di bambini, uccisi mentre stavano giocando al Luna Park fuori Porta Vecchia. L’attacco colse di sorpresa la popolazione e in pochi riuscirono a trovare riparo nei rifugi anti-aerei. Sulla città vennero scaricate quasi 400 bombe da 300 libbre e circa 2000 a frammentazione. L’obiettivo degli americani era mettere fuori uso l’aeroporto militare e in particolare distruggere una scuola di addestramento per piloti di velivoli aerosiluranti che i tedeschi avevano creato nel 1942 proprio all’interno dell’aeroporto. Gran parte delle informazioni su questa scuola di addestramento, agli Alleati le aveva fornite un prigioniero di guerra tedesco catturato nell’autunno 1942 e che per diversi mesi aveva lavorato dentro all’aeroporto maremmano. Questo era l’attacco programmato. Diverso, come tristemente sappiamo, quello concretamente avvenuto.

L’eco di questa terribile strage fu grande, per la gravità dei lutti che lasciò, per le molte e contraddittorie voci che subito si diffusero sull’evento. Si parlò di mitragliamenti che non ci furono, di bombe intenzionalmente sganciate sulle giostre, anche grazie all’intelligenza con gli antifascisti grossetani. All’opposto, il mancato suono dell’allarme è stato attribuito ai fascisti, che ne avrebbero fatto un uso propagandistico contro gli alleati.

Su questo evento le memorie sono ancora vive, i lutti non sono stati superati, malgrado la distanza nel tempo. Nella cripta della Basilica del Sacro Cuore, che custodisce tutti i nomi delle vittime, ogni anno ha luogo la cerimonia per non dimenticare.
Quest’anno L’Isgrec vuole offrire alla città un momento utile a comprendere un fenomeno della contemporaneità, divenuto di nuovo attuale, nell’epoca delle guerre regionali, oggi drammaticamente e pericolosamente presente, non troppo lontano da noi.

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