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Gerfalco per una settimana capitale della viola. Ecco tutto sul festival

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Festival della Viole Gerfalco (Eno Tiberi)
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GERFALCO – Le note del barocco che si inseguono morbide e leggere, quasi danzando sopra solenni silenzi, tra gli alberi del bellissimo parco naturale delle Cornate, al cui culmine è arroccato l’abitato di Gerfalco, 860 metri su livello del mare (da qui si gode una vista mozzafiato dello splendido Golfo di Follonica e di quello attiguo di Baratti, fino all’isola d’Elba) e circa novanta, eroici residenti. Ma nel 2001 ve n’erano solo 78, quindi si può pur parlare di ripresa (foto di Enzo Tiberi).

Qui, in piena Maremma, in questo villaggio ameno, che d’inverno, sotto la neve, sembra veramente il presepio perduto, si tiene da cinque anni il Festival della Viola da gamba. La sesta edizione, al via il 21 agosto (fino al 28), vedrà la partecipazione di musicisti da varie parti del mondo. Negli anni precedenti, confluirono in questo angolo di Toscana artisti da Stati Uniti, Russia, Germania, Svezia, Francia, Olanda, Svizzera, Colombia e naturalmente Italia.

La rassegna partirà appunto sabato 21 agosto alle 19,30 nella chiesa di San Biagio con un concerto, intitolato «L’arte regale e i segreti dei semitoni», il cui repertorio principale va dal Rinascimento a tutto il Barocco fino al Rococò. Verranno presentate corali di Johann Sebastian Bach per consort (gruppo) di viole, oltre alla toccata e fuga di Bach su tema di Corelli (BWV 579). Alle 21, suggestiva cena sotto i tigli del parco. Il direttore artistico della manifestazione è il musicista follonichese Alessandro Pierini, cui va anche il merito di averla incastonata in questo fantastico e antico borgo, risalente pare all’anno 900, e in questo scorcio irripetibile di natura.

La rassegna ha appena ottenuto un importantissimo riconoscimento da parte dell’Unesco. Infatti Gerfalco, proprio grazie al Festival, primo in Italia sulla viola da gamba, è entrato in un progetto dell’istituzione Onu di recupero di antichi borghi abbandonati, proprio attraverso la cultura e i valori ambientali e naturalistici. Certo una coccarda molto significativa per la giovane e ambiziosa rassegna. Che sarà caratterizzata anche da corsi di perfezionamento tenuti dal maestro Paolo Biordi, ex direttore del Conservatorio Cherubini di Firenze e fondatore del Quartetto Viole Italiano. In parallelo vi sarà anche un corso di clavicembalo tenuto dal maestro Edoardo Valorz. Durante la settimana, inoltre, corsi individuali di musica d’insieme, workshop di liuteria barocca, concerti. Infine, visite al parco delle Cornate e al castello Fosini, sempre nel rispetto di quell’attenzione strutturalmente dedicata anche ai valori naturalistici e ambientali.

E per quanto riguarda la storia di Gerfalco, occorre sottolineare che ger-Falk (portatore di falco), da cui il toponimo prende il nome, è di origine tedesca. Da notare che il falco fa parte a tutt’oggi della fauna delle Cornate, un massiccio calcareo della lunghezza di quattro chilometri, la cui altezza massima è di 1059 metri. Pochi, tutto sommato, ma sufficienti a far sì che d’inverno possa spesso fare un freddo arrabbiato, specie quando soffiano certi venti come la tramontana.

Verso l’anno mille popolazioni nordiche occuparono il villaggio, assegnandogli anche il nome. A lungo contesa fra Massa Marittima, Siena e Volterra, e costretta più volte a cambiare bandiera, questa frazione del comune di Montieri, gestito oggi da un’amministrazione Pd guidata dal giovanissimo sindaco (civatiano, nientemeno), il trentaduenne Nicola Verruzzi, che ha sempre sostenuto con energia il Festival della viola, fu proprietà dei Pannocchieschi. Fin quando, nella seconda metà del secolo dodicesimo, il conte Ildebrando Pannocchieschi e il vescovo Galgano di Volterra si accordarono per dividersi il Castello di Gerfalco.

Fuori dalla cinta muraria fu edificata, nel XIV secolo, la chiesa di S. Agostino con annesso convento, ora ostello dove vengono ospitati corsisti e insegnanti della manifestazione musicale. Di recente sono state trovate anche le fondamenta di una canonica. Ricerche sono comunque in corso da parte dell’Università di Siena. Dell’antica cinta muraria che abbracciava l’abitato, si conserva ancora qualche tratto, unitamente a torri di guardia e porte di accesso.

Il concerto conclusivo della manifestazione musicale, tenuto dai partecipanti ai corsi, si terrà sabato 27, sempre nella chiesa di San Biagio e alle 19,30. Allora sarà una grande, attesissima tenzone a suon di viole. Da gamba.

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