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Fine settimana medievale a Castell’Azzara per i 700 anni di Dante Alighieri

Evento Terminato

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Rocca Silvana Selvena

CASTELL’AZZARA – All’interno del programma per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, promosso dal Comitato “La Maremma per Dante 1321-2021”, che vede coinvolti diversi Comuni e associazioni della provincia di Grosseto, il Comune di Castell’Azzara ha organizzato, a Castell’Azzara e a Selvena, in collaborazione con comitati e associazioni locali (Ecosistema Comunale – Penna Cultura, Pro Loco di Castell’Azzara, Pro Loco di Selvena, Comitato Ex Minatori di Selvena) un fine settimana medievale dal 23 al 25 luglio, pieno di eventi culturali ispirati al sommo poeta e in particolare alla sua Commedia, con letture, concerti, spettacoli teatrali, mostre d’arte e mostre filateliche. Le iniziative culturali si basano soprattutto sui lavori e i talenti di artisti locali e hanno l’obiettivo di coinvolgere nel loro svolgimento e nella loro fruizione tutta la comunità del territorio comunale, in particolare la popolazione dei paesi di Castell’Azzara e Selvena. Gli eventi hanno come scopo principale non solo quello di riproporre la poesia, la magnificenza di questo Grande della nostra Italia, ma di far riflettere i giovani sulla storia della quale siamo eredi e che ha contribuito alla nostra attualità.

Dante conosceva il nostro territorio per esserci passato, probabilmente durante il viaggio a Roma in occasione del Giubileo indetto da Bonifacio VIII, nel Natale del 1299; sicuramente lo attraversò come componente dell’ambasceria che il Comune di Firenze inviò nell’ottobre del 1301 presso il Papa. La valle con i suoi castelli “dovette stamparsi e fissare nella sua mente ” e in particolare il castello rupestre che si stagliava con la torre centrale più alta, Castel la Zara, che prese il nome da un antico gioco d’azzardo medievale. Si ritiene altamente probabile anche un suo soggiorno presso gli Aldobrandeschi di Santa Fiora o di Sovana, date le vicende che lo legarono alla potente famiglia e i numerosi riferimenti che si incontrano nella Commedia.

Dante Alighieri è da sempre parte del nostro territorio a partire dal paesaggio, dove il suo profilo, come ci dice lo storico Giovan Battista Vicarelli, che cita i nostri monti come “La montagna di Dante”, si staglia netto nel cielo, seguendo la serra dei monti di Castell’Azzara. L’effigia del poeta, sullo sfondo giallo pallido dei tramonti, appare adagiata, posta lassù a toccare il cielo e, per un capriccio della natura, ad impegnare la fantasia nel far rivivere, nel tempo, la sua immagine.”

I nostri padri, nonni e bisnonni, alcuni dei quali analfabeti, conoscevano a memoria interi Canti della Divina Commedia e li declamavano durante le veglie nelle lunghe serate invernali davanti al camino. Il nostro variegato dialetto riprende modi di dire e vocaboli dal linguaggio che Dante usò nella Commedia. Alcuni personaggi divennero protagonisti di narrazioni che i cantastorie portavano di paese in paese, come ad esempio Pia dei Tolomei “Ricordati di me che son la Pia; Siena mi fé, disfecemi Maremma”.

Ci preme evidenziare come il nostro rapporto con Dante sia strettamente legato anche alla tradizione mineraria della nostra terra e a quel vissuto di sangue e di fatica dei minatori, nostri padri, nonni e zii, che si calavano nel buio della miniera, sottoposti al caldo eccessivo, al freddo intenso, al rumore assordante dei vagoni e degli arnesi usati per lo scavo, alla polvere, al sudore e agli effluvi sulfurei, tanto che faceva loro dire: “Entrare in miniera è come andare all’inferno.”

L’interno della miniera era simile ai gironi dell’Inferno dantesco, con le sue gallerie profonde e buie e sull’ingresso si poteva benissimo scrivere, a detta dei minatori: “Lasciate ogni speranza o voi che entrate.” Eppure, grazie ad un lavoro “infernale”, tanti uomini hanno reso fiorenti e emancipate queste montagne e hanno riscattato la miseria dei loro abitanti, sfidando l’inferno” e sperando ogni giorno di ritornare “a riveder le stelle”.

Le giornate del fine settimana dantesco inizieranno il venerdì 23 pomeriggio a Castell’Azzara con la cerimonia di apertura, i saluti delle Autorità e l’inaugurazione della mostra dell’artista Roberto Caporali, che da anni lavora sulla “Commedia”: esporrà le sue opere che interpretano vari canti, ogni tavola sarà corredata da un pannello con le terzine relative. Saranno esposte anche opere con riferimento a “La Notte” di Dino Campana. La mostra si terrà nei locali della Parrocchia, al Palazzo e rimarrà aperta fino al 22 agosto.

Alle 18 la conferenza “Dante e l’Amiata” del Professor Massimo Seriacopi, docente di Lettere e Dottore di ricerca in filologia dantesca.

La serata del venerdì si concluderà, nel Giardino Comunale con il Teatro/ Concerto “Medioevalia: storie di rimatori, giullari e menestrelli” con Marco Fontani, Luciano Fontani e Stefano Lucarelli.

Sabato 24 il programma si svolgerà nella frazione di Selvena dove si trova la Miniera del Morone e il Castello Medievale di Rocca Silvana, fatto costruire dagli Aldobrandeschi. e la cui importanza era legata fin dall’antichità allo sfruttamento della Miniera sottostante.

Alle ore 9 Dante in passeggiata fra i Castagni Secolari recitando passi della Commedia.

Alle ore 15,30. Saluto delle autorità e inaugurazione della Mostra “ La Commedia in Filatelia” a cura di Lelio Fontani. La mostra è composta di 60 pannelli, oltre ad alcuni apparati esplicativi, che attraverso i francobolli illustrano cinque canti dell’Inferno (I,II,III,V,XXXIII). Lelio Fontani lavora a questo progetto da molto tempo. Verranno letti alcuni passi della Commedia. La mostra sarà allestita nella “Casa del Minatore”, in via delle Miniere e sarà visitabile fino al 22 agosto. In contemporanea le Poste Italiane realizzeranno un annullo filatelico con cartoline e francobolli realizzati in occasione delle Celebrazioni Dantesche.

Alla ore 17 presso la Miniera del Morone si svolgerà la manifestazione “ Miniera grembo e inferno del Mondo”, con letture di canti della Commedia e Racconti di Miniera. Ci sarà anche l’adattamento e lettura drammatizzata del Racconto di Primo Levi “Mercurio”. Alcuni ex Minatori faranno visitare esternamente la miniera, illustrando le varie strutture ancora rimaste e la loro funzione.

Alle ore 18.30 appuntamento a Rocca Silvana, che potrà essere raggiunta da chi vorrà attraverso il sentiero nel bosco che la unisce alla Miniera del Morone, dove agli ospiti verrà spiegata la storia del Castello e le sue vicissitudini nei secoli, legate al territorio.

Alle ore 20.00, nella splendida cornice di Rocca Silvana, complice la luna piena, si terrà il concerto della Soprano Cinzia Monari “L’Amore che move il sole e l’altre stelle”, con un programma davvero da non perdere: i primi tre pezzi dedicati a Beatrice e a Francesca da Rimini e a seguire cinque Arie d’Opera da :Tosca, Gianni Schicchi, Boheme, Turandot, Traviata.

Domenica 25 a Castell’Azzara alle ore 9 passeggiate sul profilo di Dante. Ore 10, davanti al Palazzo, ci saranno letture di Canti della Divina Commedia che vedranno coinvolti diversi cittadini della nostra comunità e alle ore 11 un laboratorio di lettura sulla poesia medievale “Dante e…gli altri” a cura di Luigi Rosatelli.

Alle 18.30 Luigi Rosatelli reciterà “Fra Gunnella” adattamento del poemetto che il poeta illetterato Attilio Papalini compose nel 1920 e che recitava a memoria in ottave soprattutto nelle osterie. Ispirato dalla Commedia, narra di un suo viaggio di un solo giorno nell’oltretomba, dall’Inferno al Paradiso, incontrando e ironizzando sui personaggi del suo mondo.

Alle 19 nella Chiesa Parrocchiale San Nicola di Bari ci sarà il Concerto “De vulgari musica” del gruppo di musica medievale, “Ensemble Chelys”.

Alle 21 nell’ex Sala Cinematografica, Conferenza con proiezione “Il cielo al tempo di Dante” a cura di Luigi Torlai, astrofilo, operatore all’Osservatorio Astronomico Naturalistico di Casasco (AL).

Per Info e Prenotazioni Tel. 0564 951472 infocoop@ecosistemacomunale.it

 

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