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Domenica 1 maggio ad Arcille torna la Festa della Santa croce

Evento Terminato

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Ascolta "CHICCHE DI MAREMMA - Puntata 12 - I Canti del maggio, una tradizione intramontabile della nostra terra" su Spreaker.

ARCILLE – In occasione della festa di san Giuseppe lavoratore, domenica 1 maggio ad Arcille (Campagnatico) torna un'iniziativa recuperata dal passato: la festa della Santa Croce.

Organizzata dalla parrocchia in collaborazione con la Pro Loco di Arcille, dall'Asd Condor siers, dall'Asd Nuova Arcille e dall'associazione festeggiamenti e azienda “La pace”, la festa si rifà al rito delle rogazioni, ovvero suppliche per propiziare il raccolto, risalenti addirittura al quinto secolo, quando in Gallia si abbatterono calamità e un terremoto. Il vescovo di Vienne decise un triduo di preghiere e solenni processioni, che furono poi approvate come rogazioni dal Concilio di Orleans nel 512. Alla fine del VI secolo papa Gregorio Magno e successivamente papa Leone III le estesero a tutta la cattolicità con le stesse finalità: chiedere la protezione di Dio sul lavoro dei campi e chiedere un raccolto sufficiente a sfamare la famiglia. Accanto al rito delle rogazioni, si sviluppò la consuetudine di realizzare delle croci e piantarle nei campi. I contadini si alzavano di buon mattino e con il sacerdote si recavano nei campi per pregare con le litanie e con la giaculatoria: a peste, fame et bello libera nos Domine! (dalla peste, dalla fame e dalla guerra liberaci Signore).

“Non si tratta – spiega don Marius Balint, parroco di Arcille-Campagnatico e Marrucheti – di gesti lontani dal nostro tempo. Oggi come nel passato ci affidiamo a Dio perché benedica il nostro lavoro onesto, richiamando quanto dice il salmo: se il Signore non costruisce la casa invano faticano i costruttori. Quell'invocazione a peste, fame et bello libera nos Domine! è più che mai attuale. Per questo abbiamo pensato di ripristinare questa tradizione, in uso fino ad alcuni anni addietro, non con un approccio superstizioso, ma di fede: affidare a Dio, datore di ogni bene, il lavoro, la fatica, il buono che possiamo fare con le nostre mani. Recuperare certe tradizioni ci dà anche modo di ritrovarsi insieme, e ne abbiamo bisogno, per rinsaldare relazioni di amicizia che nascano dal Signore”.

Domenica 1 maggio, dunque, alle 10.30 il vicario generale della diocesi di Grosseto, don Paolo Gentili, presiederà la Messa nel giardino della parrocchia, a cui seguirà un momento conviviale.

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