GROSSETO – “Lo sapevate che è esistita per le donne anche la discriminazione enoica?”. Debora Rossi, archeologa e direttrice dei Musei Civici di Pitigliano, venerdì 10 novembre, alle 18, presenta alla Libreria delle ragazze di Grosseto in via Fanti 11/b il suo libro Divina Mulier, Storie di donne e di vino, edito da Antiqua Res, in dialogo con Lina Casini. Oggi ci sembra impossibile, visto che l’immagine della ragazza con il flute di bollicine in mano fa parte della nostra socialità diffusa. Le donne produttrici di vino sono una realtà in forte crescita, e grazie anche alla loro capacità di fare rete sono diventate una risorsa importante per la nostra economia: le cantine a conduzione femminile sono circa 115 mila, il 30% delle aziende vitivinicole italiane.
Di pari passo cresce anche la professione di sommelier al femminile. La prima sommelier della storia la troviamo nella mitologia greca, con Ebe, figlia di Zeus ed Era, che aveva il compito di offrire il nettare e l’ambrosia nei convivi degli dèi. Ma pare che il consumo fosse limitato solo all’Olimpo. Sappiamo invece che nella civiltà egiziana e in quella etrusca le donne potevano condividere il piacere del vino.
Non era così per le greche e le romane, ci rivela Debora Rossi nel suo saggio storico-antropologico, basato su fonti epigrafiche, intrecciate a quelle letterarie e iconografiche, che ci rimandano l’eco della realtà di “donne che sono passate nella Storia senza entrarvi”. Il libro ripercorre la nascita e il permanere di questa discriminazione all’interno delle società patriarcali mediterranee. Al pater familias romano erano concessi poteri di controllo con lo ius osculi: baciavano le “loro” donne per verificare che non avessero consumato alcolici, e come ricorda la storica del mondo classico Eva Cantarella, avevano anche il “diritto” di ucciderle, bere vino era infatti un reato considerato pari all’adulterio.
Dopo la presentazione del libro la Libreria delle Ragazze, in collaborazione con l’associazione di produttrici Rosae Maris, offre una degustazione di vini rosé, guidata dalla sommelier Elisabetta Ceccariglia: “Il mondo del vino vede oggi la presenza di donne molto preparate e capaci nel ruolo di produttrici, enologhe, direttrici commerciali, master of wine. Se c’è un tratto che le unisce, oltre al talento professionale, è la loro attitudine alla collaborazione e a guardare avanti, perché quello a cui stanno lavorando possa servire anche alle generazioni future”.