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Chiara Ingrao alla Libreria delle ragazze nell’incontro “Due romanzi per raccontare la nostra storia”

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Chiara Ingrao
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GROSSETO – Venerdì 9 ottobre alle 18 incontro con Chiara Ingrao “Due romanzi per raccontare la nostra storia” alla Libreria delle ragazze in via Fanti 11/B.

Si può scrivere un romanzo su una fabbrica metalmeccanica, e con quella raccontare la storia del proprio paese? Ci riesce Chiara Ingrao, che degli anni delle lotte sindacali e politiche degli anni Settanta è stata una protagonista.

In Dita di dama, pubblicato da La nave di Teseo, con la postfazione del segretario della Cgil Maurizio Landini, l’autrice mescola la sua esperienza diretta con le testimonianze dell’epoca e l’invenzione letteraria. Al centro un pugno di giovanissime operaie, legate da solidarietà, speranze e delusioni. È Francesca, l’amica di sempre, a raccontare la storia di Maria: «Operaia, era bastata quella parola, a farle saltare un mondo». Hanno fatto le elementari insieme, e insieme sono cresciute nel cortile dello stesso palazzone della periferia di Roma. Ma poi sono state divise: Francesca alle medie, Maria all’avviamento professionale. Maria ha affusolate “dita di dama”: da pianista, diceva qualcuno. E invece si trova in una fabbrica di televisori, tra il fracasso delle presse e la puzza delle saldature. È il 1969, l’anno dell’autunno caldo, delle lotte operaie che mettono in discussione i ritmi e le gerarchie del lavoro. Maria entra in una narrazione collettiva, una stagione di democrazia vissuta, i consigli di fabbrica, lo statuto dei lavoratori. Finché diventa anche lei delegata sindacale.

In Migrante per sempre, edito da Baldini+Castoldi, Chiara Ingrao ripercorre una storia degli anni della ricostruzione, che ci riporta a un tema caldo di oggi. Dall’Italia degli emigranti a quella degli immigrati, l’autrice racconta cinquant’anni della vita di Lina, ispirata a una storia vera. Bambina nella poverissima Sicilia contadina degli anni ’50, con il padre che varca da clandestino il confine francese, da ragazza sarà costretta anche lei a emigrare in Germania. Quando riesce a tornare in Italia, è una donna adulta, ed è madre. Ma proprio a questo punto Lina scopre che ci si può sentire stranieri anche nel proprio paese.

«In questi tempi cupi in cui la parola “migrante” viene quotidianamente spogliata dalla sua umanità profonda per essere brandita come una clava, ringrazio chi mette in campo piccoli e grandi gesti di resistenza alla ferocia», scrive Chiara Ingrao. Le migrazioni sono tutte uguali, sembra dirci l’autrice, fatte di sradicamento, di speranze, di ritorni.

Donatella Borghesi e Paola Fagnani dialogano con l’autrice.

CHIARA INGRAO – Ex sindacalista ed ex parlamentare, programmista radio, è consulente sui diritti delle donne e i diritti umani. Tra gli altri suoi libri, Il resto è silenzio; Oltre il ponte-Pensieri di una femminista di frontiera; Soltanto una vita, dedicato alla madre Laura Lombardo Radice, di cui ha riordinato gli scritti. Ha raccontato il suo percorso pacifista in Salam Shalom e ha scritto anche libri per bambini: Habiba la magica e Mal di paura.

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