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Scoprire le qualità del latte d’asina: primo appuntamento a Festambiente

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Bandite di Scalino latte d'asina
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RISPESCIA – «Il Comune di Castiglione della Pescaia, che fa parte del Complesso Agricolo Forestale Regionale Bandite di Scarlino insieme ai comuni di Follonica, Gavorrano e Scarlino, vuole condividere la valorizzazione e la conoscenza di una realtà importante del nostro territorio, grazie ad alcune iniziative che si terranno nei prossimi giorni». Elena Nappi, vicesindaco con delega alle politiche ambientali del Comune di Castiglione della Pescaia, in collaborazione con le Bandite di Scarlino, intende far conoscere ai turisti e residenti l’importanza dell’allevamento di asine amiatine, presenti nel podere Ponte alle Catene al Puntone di Scarlino, con gli oltre 190 esemplari.

«Questo il motivo di una serie di eventi programmati con le Bandite – rivela la vicesindaca – sia nel nostro territorio, sia in manifestazioni di risonanza nazionale, come Festambiente, dove sarà possibile apprendere informazioni sulle qualità del latte d’asina, fornite dalla dottoressa Federica Salari, ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa, e degustare il prezioso alimento».

«Gli appuntamenti in programma prenderanno il via lunedì 13 agosto – precisa Nappi – allo stand del nostro Comune, presente nella cittadella ecologica di Festambiente a Rispescia, il 18 agosto nel piazzale Maristella sul lungomare di ponente e sabato 15 settembre presso la Casa Rossa Ximenes nella Diaccia-Botrona all’interno di un apposito evento sulla transumanza».

«L’asino amiatino – spiega Elena Nappi – discendente dagli asini selvatici africani e presente fin dal periodo etrusco in Toscana, pur avendo avuto una larga diffusione all’inizio del ‘900 nel territorio del Monte Amiata, negli anni 70 ha rischiato l’estinzione. Dal 2007 le Bandite hanno intrapreso un progetto di allevamento d’asini, con lo scopo di salvaguardare la biodiversità della razza amiatina tramite il reinserimento dell’asino in programmi di nuove utilizzazione di interesse sociale ed economico, come l’onoterapia (la cura dei problemi psicologici con il contatto animale), l’onoturismo (escursioni a dorso d’asino), o la produzione di specialità alimentari e prodotti cosmetici».

«Proprio dalla volontà di pubblicizzare le proprietà nutrizionali del latte d’asina – aggiunge Elena Nappi – parte il nostro percorso di conoscenza attraverso il suo assaggio, un sapore gradevole, ideale per allattare i bambini allergici alle proteine del latte bovino, grazie alla sua alta tollerabilità alimentare».

«L’allevamento e tutto il lavoro conseguente, che sfocia nella distribuzione del latte d’asina – conclude Elena Nappi – è portato avanti grazie all’ente pubblico, in accordo con l’ospedale Meyer, rendendolo accessibile a gran parte della Toscana. L’utilizzo di questo latte, oltre che per i bambini con particolari problemi, viene impiegato anche in geriatria grazie alla forte presenza di vitamina D, fondamentale per la terapia dell’osteoporosi».

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