MONTEPESCALI – Un calcio diverso da quello di oggi, fatto di appartenenza al proprio paese, ma soprattutto di attaccamento alla maglia.
In un calcio che purtroppo oggi non è più quello delle ‘bandiere’, Montepescali ha deciso di distinguersi e di rivivere i 31 anni di storia della squadra dell’antico borgo.
Lo fa con un pomeriggio amarcord, organizzato dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso, in collaborazione con il Circolo Cacciatori Montepescali e altre associazioni locali, che, sabato 6 luglio, a partire dalle 17,30, nella chiesa dei Santi Stefano e Lorenzo vedrà molti protagonisti delle stagioni che vanno dal 1973 al 2004 incontrarsi di nuovo per ricordare i campionati passati, che videro il Montepescali protagonista dalla Terza alla Prima Categoria e, per qualche tempo, anche tra i giovani.
Non mancheranno neppure momenti di storia del paese, come la costruzione del campo sportivo, nato grazie all’opera degli abitanti del borgo.
L’evento prevede la relazione sulla storia del Montepescali affidata al giornalista Carlo Vellutini, cui seguiranno momenti ‘emozionali’, come il ricordo di aneddoti o dei personaggi che hanno dato un contributo importante alla nascita e alle attività della società biancorossa.
Sono stati inoltre recuperati dagli archivi degli sportivi locali filmati, fotografie e articoli di giornale, con cui è stata data vita ad una pubblicazione in ricordo dell’evento.
Un pomeriggio, dunque, che unirà la storia passata di uno dei paesi che caratterizzano la Maremma, con quella recente che si lega ad un mondo del pallone che, per anni, ha significato l’orgoglio dell’identità e dell’appartenenza indossando una maglia il cui significato simbolico andava oltre quello sportivo.