
CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – “Durante un tour in mountain bike sui poggi di Punta Ala, a Poggio Peroni, una coppia di escursionisti ha trovato in mezzo al percorso un falco pellegrino ferito, con un’ala a terra. Il rapace si trovava proprio sotto le postazioni di caccia agli uccelli”. A riportare l’episodio di sabato 25 ottobre è Maremma Pro Natura contattata subito dai due ciclisti.
L’associazione li ha messi in contatto con l’Sos recupero fauna selvatica, coordinato con il Cras di Semproniano. Si è attivata così una corsa contro il tempo, fatta di sostegno telefonico da parte dell’associazione e fisico da parte dei due escursionisti che, a quel punto, si sono adoperati per riuscire a prendere e trasportare il giovane falco pellegrino in salvo.
Il supporto del personale veterinario e volontario del recupero fauna ha trasportato il rapace a Grosseto. Purtroppo già dalla sera stessa le condizioni sono risultate molto gravi e solo poche ore dopo il giovane falco è deceduto, come riporta Maremma Pro Natura: “La veterinaria che lo aveva in custodia lo ha consegnato all’istituto Zooprofilattico di Grosseto, che dopo le dovute verifiche, conferma la diagnosi che speravamo non dover sentire: il giovane falco è stato colpito da uno sparo partito proprio da quel poggio, dove stava probabilmente cacciando”.
“La ciclista che lo ha trovato, dopo la conferma dell’istituto, ha sporto denuncia per uccisione di animali – proseguono -. La denuncia andrà anche in Procura per aver ucciso un animale protetto. Secondo il Codice Penale l’articolo indicato recita attualmente: ‘Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 5.000’. Solo successivamente è stato dichiarato che il giovane falco era di sesso femminile. Rendendo ancor più grave l’uccisione”.
“Purtroppo sono sempre più frequenti, nella provincia di Grosseto, eventi legati alla crudeltà dei cacciatori – afferma l’associazione -. Ci auguriamo solo che questa azione trovi un responsabile e che da questa morte nasca una maggiore sensibilizzazione nei confronti della caccia e dei cacciatori”.