
GROSSETO – Le segreterie della Fp Cgil Grosseto e Uil Fpl Grosseto spiegano le motivazioni che hanno portato alla mancata firma del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) 2022-2024 per la sanità pubblica.
Le organizzazioni sindacali chiariscono che la scelta è stata presa con coscienza e responsabilità, nel pieno rispetto verso chi lavora ogni giorno nella sanità pubblica, tra turni massacranti, carichi crescenti, organico sempre più ridotto e salari inadeguati. «Questa non è una scelta contro un miglioramento economico – spiegano Fp Cgil e Uil Fpl – ma contro un contratto che mortifica il lavoro e certifica un arretramento economico pesante, dove ancora una volta i lavoratori vengono lasciati indietro».
«Il rinnovo del CCNL proposto non risponde infatti alle esigenze fondamentali di chi lavora ogni giorno per garantire il diritto alla salute dei cittadini – dichiarano le due sigle sindacali – Non possiamo avallare un contratto che prevede riconoscimenti economici insufficienti e non è accettabile che, dopo anni di sacrifici in prima linea, soprattutto durante la pandemia, il personale sanitario riceva un riconoscimento economico e condizioni così lontane dalle aspettative e dal valore del proprio lavoro».
La questione centrale è il mancato recupero del potere d’acquisto: il contratto prevede un aumento medio del 6,8%, a fronte di un’inflazione che ha superato il 16%. Così si certifica una perdita secca di circa il 10%. ‹‹Non possiamo accettare un contratto che comporta una riduzione di due mensilità all’anno», rimarcano Fp Cgil e Uil Fpl.
Non solo stipendi: le condizioni che non convincono
Se la questione dell’aumento salariale è al centro, ci sono diversi altri punti importanti a cui il Ccnl proposto non dà risposta. Tra questi i crescenti carichi di lavoro non adeguatamente considerati. «Non c’è alcuna valorizzazione del disagio lavorativo e della crescente complessità dei ruoli – dicono Fp Cgil e Uil Fpl – Dagli infermieri agli OSS, dai tecnici al personale amministrativo, tutti subiscono carichi in aumento, responsabilità crescenti, senza alcuna contropartita normativa o economica».
«Il contratto non affronta appropriatamente temi come progressioni di carriera, orari di lavoro, tutele ai turnisti o conciliazione vita-lavoro – precisano Fp Cgil e Uil Fpl – Nessuna risposta ai problemi organizzativi, si continua a incentivare straordinari e prestazioni aggiuntive che possono essere sì utili, ma per molti vanno a discapito di un rafforzamento strutturale sui trattamenti tabellari».
«Un altro elemento che rigettiamo è l’introduzione dell’assistente infermieristico, figura che non risolve la carenza di personale e rischia di generare confusione tra i ruoli già esistenti, penalizzando ulteriormente Oss e infermieri», sottolineano Fp e Fpl.
Fp Cgil Grosseto e Uil Fpl Grosseto ribadiscono che la mobilitazione proseguirà: «Continueremo a lottare per un contratto giusto, equo e dignitoso. Serve un reale cambio di passo per evitare il collasso della sanità pubblica. Un contratto con aumenti economici adeguati all’inflazione reale, che valorizzi realmente le professionalità e le condizioni di lavoro».