
GROSSETO – “In questi giorni abbiamo assistito a una scena quasi comica: il professore della botanica urbana Simone Rusci scopre improvvisamente gli alberi di Grosseto e decide di impartire lezioni dall’alto della cattedra immaginaria. Peccato che per parlare di verde pubblico servano atti, numeri e responsabilità, non frasi da salotto accademico e sermoni da passerella” così il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, risponde a Rusci.
“Qui non si fa poesia arborea: qui si governa. E forse qualcuno dovrebbe prima guardare il Parco della Maremma, che merita cura quotidiana e presenza, non incursioni mediatiche per tenersi allenato in vista di un ritorno sulla scena politica. Chi cerca ribalta inventandosi esperto del verde urbano fa già capire tutto. E se si prova a usare il verde come trampolino personale, si rischia di ripetere la stessa parabola: breve, inutile e dimenticata”.
“Noi invece non improvvisiamo ambientalismo da brochure: lo facciamo, lo finanziamo e lo realizziamo. Negli ultimi 5 anni, da quando siamo alla guida della città, abbiamo messo a dimora migliaia di alberi. Per la precisione: 1.500 alberi nel Parco del Diversivo, un progetto che ha creato un nuovo polmone verde; 704 alberi nel bosco diffuso – in corso di esecuzione; 186 alberi per l’ombreggiamento in più scuole della città – in corso di installazione; oltre 200 alberi lungo la nuova green way di via De Barberi; oltre 200 alberi piantati quest’anno in varie vie cittadine, interventi diffusi e costanti; 12 corbezzoli sulle Mura medicee, a ricucire paesaggio e identità; e 3.000 pini in fitocella per il ripristino della pineta del Tombolo, a tutela del nostro ecosistema costiero” prosegue il primo cittadino di Grosseto.
“Questi sono i numeri reali, non quelli immaginari. Questa è amministrazione concreta, non recitazione ambientale. Quando l’ottimo assessore Riccardo Ginanneschi riceve segnalazioni di potenziale pericolo sugli alberi, non scrive poesie né fa conferenze: attiva però Vta certificati, perizie firmate, tecnici qualificati e atti ufficiali. Perché un albero instabile non crolla sulle metafore: crolla sulle persone. E chi governa risponde penalmente, non chi sale in cattedra a fare filosofia ecologista a settimane alterne. Noi piantiamo, curiamo, sostituiamo quando necessario e continuiamo a costruire verde e sicurezza reale per Grosseto. Qualcuno invece, più che piantare alberi, pianta polemiche per farsi notare. A ciascuno il suo livello. C’è chi cerca visibilità e c’è chi lascia radici. Noi piantiamo alberi, sicurezza e futuro. Altri continuano a piantare polemiche”.
