
GROSSETO – Dopo l’anteprima alla 20° edizione della Festa del Cinema di Roma, Lucio Corsi è tornato a casa, a Grosseto, per presentare il suo film concerto, un progetto che definisce «il coronamento di un sogno coltivato fin da ragazzi» assieme al regista Tommaso Ottomano, amico fraterno e compagno di avventure creative fin dai tempi dell’adolescenza.
Il lungometraggio si intitola La Chitarra Nella Roccia – Lucio Corsi dal vivo all’Abbazia di San Galgano, ed è il film del concerto che si è tenuto la scorsa estate nella celebre abbazia cistercense – capolavoro del XII secolo – di Chiusdino (Siena).
«Da anni – racconta Corsi – avevamo in testa l’idea di realizzare un concerto ripreso su pellicola, come quelli che ci hanno ispirato da ragazzini. Abbiamo sognato guardando L’ultimo valzer della The Band o il Rolling Thunder di Dylan: concerti che ci hanno fatto volare via dalle nostre camerette, in un luogo dove la noia della provincia si confonde con la pace».
Per il cantautore maremmano, proprio quella calma sospesa della campagna è stata la scintilla: «La noia ci ha fatto scoprire gli strumenti, gli amplificatori, le chitarre. Da lì, con l’immaginazione, siamo andati dove volevamo».
Il film concerto è stato girato nell’Abbazia di San Galgano, un luogo a cui Corsi è legato fin da bambino. «Mi ci portavano i miei genitori – dice – e mi sembrava un’apparizione, una pazzia senza tetto nel mezzo dei campi. È un posto che ha sempre avuto per me un fascino incredibile, come la pancia di una balena, dove il suono prende vita. Sono sempre stato incuriosito dal suono che ci può essere nella pancia di una balena».
In questo scenario surreale, Corsi e Ottomano hanno voluto inserire anche un elemento simbolico: «Abbiamo pensato a degli amplificatori giganteschi, una visione dentro una visione. Un amplificatore enorme dentro un luogo già di per sé folle. Era il posto giusto, anche perché è casa nostra».
Dopo la presentazione del film, Corsi ha annunciato anche i prossimi passi: «A febbraio partiremo per un tour europeo, la nostra prima volta fuori dall’Italia. Viaggeremo con il nostro furgone, dormendo dentro: sarà un’avventura bellissima».
Il musicista sottolinea inoltre l’importanza della dimensione collettiva del suo progetto: «Con me suonano gli amici di sempre, quelli del liceo. Sul palco non condividiamo solo le canzoni, ma un legame profondo. A volte crea difficoltà, ma i vantaggi sono infiniti. L’amicizia ti tiene con i piedi per terra e ti ricorda cosa conta davvero: la musica, le parole, le canzoni».
E sull’emozione di esibirsi a casa, Corsi ammette: «È diverso, strano, più difficile forse, perché conosci chi hai davanti e non puoi fingere, lo sanno come sei. È difficile ma alla fine è più bello, mentre quando sei in gito e non conosci chi hai davanti c’è meno legame, meno coinvolgimento».
L’artista, presente alla proiezione («Ci sarà anche mia nonna» ha risposto a chi sottolineava come i biglietti fossero andati esauriti in poche ore), ha prima incontrato la stampa in Provincia, a fianco del presidenti Francesco Limatola.
Il lungometraggio ha infatti usufruito di un contributo di 20mila euro da parte della Provincia di Grosseto. L’iniziativa rientra nell’ambito del lancio della nuova edizione del progetto Cittadella Cult 2.0, promosso dalla Provincia di Grosseto e ideato da Salty Music Aps. Un progetto che pone al centro le nuove generazioni favorendo il dialogo tra scuola, istituzioni e artisti.
«Avere a Grosseto la prima nazionale nei The Space Cinema della proiezione del film La Chitarra Nella Roccia è veramente un evento straordinario di cui dobbiamo essere grati a Lucio Corsi – ha sottolineato Francesco Limatola, presidente della Provincia di Grosseto -, perché solitamente eventi di questa portata si tengono nelle grandi città. È un regalo che Lucio ci ha voluto fare, sottolineando ancora una volta il suo profondo legame con il territorio e l’attenzione verso i giovani e la scuola. La Provincia di Grosseto aveva avanzato questa proposta all’artista qualche mese fa ritenendolo il modo migliore per lanciare la nuova edizione di Cittadella Cult 2.0. E Lucio Corsi ha accettato con piacere. Il film è stato realizzato anche con il contributo della Regione Toscana e con il sostegno della Provincia di Grosseto».
«Dopo questa serata speciale – aggiunge il presidente Limatola – il progetto Cittadella Cult 2.0, proseguirà nei prossimi mesi coinvolgendo gli studenti del Liceo Scientifico di Grosseto, in un programma articolato di iniziative, che saranno realizzate con la partecipazione di altri artisti come il poeta Davide Rondoni e il musicista Tommaso Novi, che coinvolgerà anche alcuni studenti coetanei della Scuola Europa di Bruxelles, con i quali i nostri ragazzi entreranno in contatto. L’interazione tra musica e parola, tra espressività artistica ed educazione emotiva, rappresentano il cuore pulsante di Cittadella Cult 2.0. Attraverso questo progetto la Provincia conferma ancora una volta il forte impegno per la crescita equilibrata e il benessere delle nuove generazioni».
Lucio Corsi aveva già partecipato alla prima edizione del progetto Cittadella Cult della Provincia di Grosseto nel 2023, che si era conclusa con il suo concerto al Teatro Moderno, evento fortemente voluto e sostenuto proprio dall’Amministrazione provinciale. È quindi significativo che la nuova edizione si apra ancora una volta nel segno di Lucio Corsi, artista maremmano profondamente legato al territorio e ai giovani, oggi divenuto popolare e considerato una delle voci autoriali più rappresentative del panorama attuale.
Il progetto Cittadella Cult 2.0 si articolerà nei prossimi mesi in diverse attività che coinvolgeranno gli studenti del Liceo Scientifico di Grosseto e altri artisti, come il maestro Tommaso Novi, unico docente di fischio musicale in Europa, conosciuto a livello internazionale per le sue lezioni, i seminari e i concerti dedicati al fischio e al pianoforte; e il poeta e scrittore Davide Rondoni, che guiderà gli studenti in una riflessione sul tema della fragilità attraverso l’analisi della musica e delle parole di Lucio Corsi, partendo dal brano Volevo essere un duro.
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