
GROSSETO – «Hanno dell’incredibile le dichiarazioni con le quali il sindaco ha commentato la sentenza del Tar sul taglio degli alberi di piazza Ponchielli. “Vittoria del Comune di Grosseto al Tar” – così il titolo pubblicato sul sito e sui canali social dell’amministrazione comunale. Un falso clamoroso» afferma Carlo De Martis, capogruppo Grosseto città aperta, commentando la nota del Comune.
«E, per non farsi mancar nulla, il sindaco rincara: “La sentenza è lapidaria e chiara … dando piena e totale ragione all’operato del Comune”. In realtà, come già chiarito dal comitato piazza Ponchielli, promotore del ricorso, il Tar non ha in alcun modo stabilito torti o ragioni, limitandosi a chiudere il procedimento per un asserito difetto di rappresentatività in capo ai ricorrenti, senza entrare nel merito».
«Nessuna vittoria dunque per il Comune. Nemmeno sulle spese legali, tanto per dire, visto che il TAR ne ha disposto pure la compensazione. Quelle dichiarazioni, peraltro, non sono frasi dal sen fuggite durante una diretta Tik Tok, ma risultano essere state pubblicate ‘a firma’ dell’ufficio comunicazione del Comune di Grosseto. Un ufficio al quale è affidata la responsabilità della comunicazione istituzionale dell’Ente, da realizzarsi nel rispetto dei principi della buona amministrazione ed a servizio dei cittadini. Non del ‘primo cittadino’».
«Una distorsione dei fatti attraverso la quale viene fornita alla cittadinanza una versione di comodo, magari per distogliere l’attenzione dalle numerose perplessità emerse tra i grossetani rispetto a un iter che, nelle prossime settimane, andrà a trasfigurare il volto della città con l’abbattimento di oltre duecento alberature».
Grosseto Città Aperta si è «già rivolta al presidente della Commissione di controllo e garanzia, con invito a convocare la Commissione per i necessari approfondimenti in merito alla comunicazione istituzionale dell’Ente ed alle ulteriori criticità che hanno fin qui segnato questo piano di abbattimenti:
– il mancato affidamento delle verifiche sulle condizioni delle alberature a professionisti interni all’amministrazione, come prescritto dall’art. 7 del Testo Unico del Pubblico Impiego, nonostante la presenza in organico di un valido agronomo, con affidamento invece di tali verifiche a professionisti esterni per una spesa di svariate migliaia di euro;
– il ritardo ingiustificato, ai limiti dell’ostruzionismo, nel rilascio al Capogruppo di Grosseto Città Aperta degli atti relativi a tali affidamenti, tanto da costringere il Presidente del Consiglio comunale a intervenire e il sottoscritto a preannunciare un intervento presso la Prefettura;
– la conclamata violazione degli obblighi di trasparenza in favore della cittadinanza, stabiliti dal Regolamento del Verde urbano nei casi di abbattimenti di alberi;
– il danno erariale che verrebbe prodotto dall’abbattimento di molte alberature che, secondo il parere espresso dal tecnico incaricato da Grosseto Città Aperta, così come dai tecnici incaricati dalle associazioni ambientaliste, non sarebbe giustificato dalle effettive condizioni delle piante».
«Ebbene, dinanzi a tutto questo il sindaco pretende pure di mettere in bocca ai giudici del Tar parole che questi non hanno mai detto, né tantomeno scritto, solo per attaccare un gruppo di cittadini, i componenti del comitato piazza Ponchielli, colpevoli di aver dissentito dalla sua posizione. Dovrebbe al contrario essere grato di amministrare una comunità composta da cittadini che decidono di investire il loro tempo e le loro risorse nell’interesse della collettività, affidandosi come giusto che sia alla magistratura affinché questa stabilisca la legittimità o meno di un atto amministrativo. Questo fanno i buoni cittadini. Il sindaco prenda esempio» conclude De Martis.
