
A volte ho l’impressione che la Maremma viva in un limbo. Non è un’accusa, è un dato di fatto: non sappiamo cosa vogliamo essere e soprattutto cosa vogliamo diventare. Ogni tanto ci entusiasmiamo per un progetto, applaudiamo a un’iniziativa, ci facciamo belli con un evento. Poi però torniamo al punto di partenza: senza un piano strategico, senza una direzione, senza una bussola.
Nel marketing c’è un concetto preciso per descrivere questa condizione: il costo dell’inazione. Non decidere, rimandare, aspettare “tempi migliori” non è una scelta neutra. È una perdita. È un danno. È un arretramento. Mentre noi rimandiamo, altri territori – spesso meno ricchi di risorse, meno belli, meno autentici – hanno già scelto chi essere e si stanno posizionando, guadagnandosi spazio e attenzione.
Il punto è che oggi non siamo più negli anni ’80, quando la lentezza poteva essere un valore, quando bastava il nostro mare incontaminato, le colline, i borghi, la qualità della vita. Oggi tutto è più veloce, e chi non si muove resta indietro. Un brand che non comunica, che non prende posizione, che non lancia mai un prodotto, semplicemente sparisce dal mercato. E i territori funzionano allo stesso modo.
La Maremma rischia di diventare “eterna incompiuta”. Un eterno spot promozionale fatto di slogan vaghi e immagini da cartolina, senza mai arrivare a un punto di svolta. Ci descriviamo come terra autentica, di qualità, sostenibile. Bellissime parole, certo. Ma parole che non si trasformano in decisioni concrete rischiano di restare solo marketing da brochure.
E poi, diciamocelo chiaramente: ci siamo scocciati di riunioni infinite in cui si ripete sempre la stessa solfa – “dovremo fare sistema”, “bisogna mettere a terra i progetti” – e alla fine non succede niente. Basta. È tempo che qualcuno decida davvero, non che continuiamo a parlare all’infinito.
Perché il risultato di questa paralisi lo vediamo già: l’astensione elettorale cresce, la fiducia crolla. E non è solo un problema di urne: lo conferma anche la recente analisi dell’INPS. Siamo un territorio dove la disoccupazione cala, ma dove allo stesso tempo siamo tutti più poveri. Tradotto: lavori ci sono, ma sono precari, malpagati, senza prospettive. E questo è l’effetto diretto di un sistema che non sceglie mai, che non crea una visione di sviluppo, che non dà direzione.
Quello che serve oggi sono scelte nette. Anche rischiose, anche divisive, ma necessarie. Vogliamo puntare su un turismo esperienziale e colto, o preferiamo quello di massa e stagionale? Vogliamo attrarre nuove imprese innovative o restare legati solo a modelli agricoli e seconde case? Vogliamo essere la terra della sostenibilità vera, o accontentarci di qualche pannello solare per sentirci green?
La verità è che, se non decidiamo ora come sistema territoriale cosa vogliamo fare e cosa vogliamo diventare, saremo tagliati fuori. Non ci sarà un’altra occasione, non ci sarà un’altra “epoca buona”. Il treno passa ora, e non passa due volte.
Ecco perché serve coraggio. Coraggio politico, coraggio imprenditoriale, coraggio collettivo. Perché la responsabilità non è solo della politica: è anche delle imprese, delle associazioni, dei cittadini. Tutti noi dobbiamo smettere di accontentarci del presente e pretendere un futuro.
Non decidere è la scelta peggiore. E oggi il lusso dell’inazione non ce lo possiamo più permettere. La Maremma deve decidersi: o diventiamo un territorio che sa dove vuole andare, o resteremo per sempre la terra delle potenzialità mai espresse.
Marketing Antipatico
In questa rubrica parliamo di come l’innovazione può prendere forma in modi inaspettati, scoprendo le storie e le persone che la rendono possibile. Perché innovare non è solo un compito per le grandi multinazionali: è qualcosa che può partire da chiunque, anche dal tuo angolo di mondo. Restate sintonizzati, e chi lo sa? Magari la prossima grande idea potrebbe arrivare proprio da voi. Hai qualche riflessione da condividere? Scrivimi a [email protected]
Marco Gasparri
Marco Gasparri, 49 anni, è il Managing Director di Studio Kalimero. Formatosi nel settore del marketing, dalla fine degli anni Novanta si dedica con successo a costruire percorsi per dare valore alle imprese e può contare su un’esperienza con centinaia di aziende nel pubblico e nel privato. Creativo, poliedrico e razionale, ha collaborato con agenzie nazionali, ha lavorato in Toscana e in Italia e ha dato vita nel 2000 a Studio Kalimero, riuscendo sempre ad anticipare le istanze economiche della società e a creare servizi e prodotti adatti al mercato.
Formatore, spin doctor, consulente politico, marketing strategist, esperto in tecniche di comunicazione, business coach ha firmato numerosissime campagne di successo: Marco Gasparri è tra i professionisti più accreditati nel campo della promozione non solo in Toscana.