
GROSSETO – «Serviva un “vannacciano” per accendere la miccia» Andrea Vasellini referente a Grosseto del generale della Lega Vannacci, interviene sulla situazione della sicurezza a Grosseto.
«È curioso come a Grosseto le cose inizino a muoversi solo quando qualcuno ha il coraggio di dire pubblicamente ciò che tutti pensano ma pochi osano pronunciare. Dopo una mia recente intervista, come per magia, sono comparsi i controlli della Polizia municipale in alcune zone critiche della città».
«Evidentemente, più che l’assessore competente (Riccardo Megale ndr), serviva un “vannacciano” per accendere la miccia. E va bene così: alla fine, se i controlli si fanno, se i cittadini si sentono più sicuri, poco importa chi muove i fili, l’importante è che le cose accadano – prosegue Vasellini -. Anche questa è politica: quella vera, fatta di fatti e non di post o conferenze stampa».
«È la dimostrazione che i Vasellini e i Vannacciani rappresentano ormai una forza politica reale, radicata e concreta, capace di incidere sul territorio, forte di un consenso che alle ultime regionali ha toccato il 6,2% solo in città. Un risultato che spaventa qualcuno, ma che certifica una realtà: la gente è stanca del politicamente corretto e vuole chi parla chiaro, senza filtri e senza paura».
«Sul piano istituzionale, ho dovuto ritirare, temporaneamente, il mio ordine del giorno sulla remigrazione, poiché anche Forza Italia, con Gabrielli, ha preferito sfilarsi – continua l’esponente del gruppo “Mondo al Contrario” -. Evidentemente, c’è chi si dice di centrodestra solo fino a un certo punto. Ma non finisce qui: riproporrò la misura, confidando nell’appoggio dei Fratelli d’Italia, altrimenti tireremo dritto sui temi dell’identità e della sicurezza».
«Nel frattempo, il gruppo del Mondo al Contrario, insieme ai sostenitori del Generale Vannacci, continuerà a portare avanti iniziative concrete su sicurezza, sanità e sociale, anche in vista delle prossime amministrative. Perché, piaccia o no, quando parli chiaro e agisci per davvero, alla fine le cose succedono. Gli altri commentano, noi cambiamo la città»