
MONTE ARGENTARIO – «Momento difficile per la marineria dei pescherecci, costretta a fare i conti con l’estensione del fermo pesca anche al mese di novembre, dopo il blocco già previsto per ottobre» afferma Marco Nieto capogruppo di svolta per l’Argentario. «Come se non bastasse, dal 1° dicembre fino al 31 dicembre, i pescherecci potranno tornare in mare solo quattro giorni a settimana, una misura che rischia di ridurre ulteriormente i guadagni e mettere a dura prova la tenuta economica delle imprese del settore».
«Il provvedimento, pensato per favorire il ripopolamento delle specie ittiche e garantire la sostenibilità del mare, sta però generando forti preoccupazioni tra i pescatori locali. Comprendiamo l’importanza della tutela ambientale ma senza adeguati sostegni economici diventa impossibile andare avanti. A peggiorare la situazione, le indennità per il fermo pesca risultano ancora ferme al 2023, con nessuna certezza sui tempi di erogazione. Una condizione che sta mettendo in difficoltà molte famiglie che vivono di pesca, già provate dal caro gasolio e dalle spese di gestione in costante aumento».
«Come se non bastasse, hanno ribadito alcuni operatori, a Porto Ercole resta ancora irrisolta la questione del rifornimento di carburante: da tempo, infatti, pescherecci, piccola pesca e diving non possono più fare rifornimento di gasolio direttamente nel porto, ma sono costretti a recarsi a Porto Santo Stefano. Una situazione che comporta perdita di tempo prezioso, aumento dei costi e riduzione delle ore di lavoro effettive in mare. Ogni spostamento verso Porto Santo Stefano significa ore perse e gasolio consumato inutilmente una spesa che si aggiunge a tutte le altre» continua la nota.
«Gli operatori chiedono quindi un intervento immediato, sia per rivedere l’ulteriore periodo di fermo pesca sia per sbloccare le indennità arretrate del fermo pesca, poi per ripristinare il punto di rifornimento a Porto Ercole, fondamentale per garantire la sopravvivenza del comparto. La marineria locale, colonna portante dell’economia dell’Argentario, teme che senza risposte concrete e tempestive molte imbarcazioni saranno costrette a restare a terra, con conseguenze pesanti per tutto il territorio».