
FOLLONICA – «Nei giorni scorsi abbiamo depositato una domanda di attualità per chiedere al sindaco Buoncristiani chiarezza e limiti sull’applicazione della norma “Salva Casa”, l’ennesimo provvedimento del governo Meloni che, dietro la promessa di semplificazioni, rischia di produrre danni gravi e irreversibili ai territori».
A dirlo sono i consiglieri e le consigliere di opposizione Andrea Pecorini, Emanuele Betti, Francesco Ciompi, Mirjam Giorgieri e Francesca Stella.
«La “Salva Casa” – spiegano – consente cambi di destinazione d’uso troppo facili, anche per locali che non rispettano più gli standard minimi. A Follonica, solo nel 2024, si sono già registrate 23 trasformazioni da commerciale ad abitativo, di cui 16 nel centro città: un dato allarmante, che conferma il rischio concreto di svuotare il cuore economico e sociale della città».
«Con questa norma, il governo ha aperto la strada a una proliferazione di micro-alloggi di scarsa qualità e alla desertificazione commerciale dei centri urbani, colpendo proprio quelle comunità che dovrebbero essere tutelate. Una scelta miope, che ignora l’impatto urbanistico e sociale di queste trasformazioni. È per questo che abbiamo chiesto al Comune di reagire con responsabilità, adottando regole locali più rigide e criteri chiari sui requisiti igienico-sanitari e dimensionali, insieme a un rafforzamento delle aree di salvaguardia, quelle nelle quali il cambio di destinazione è vietato, per proteggere il centro cittadino».
«Durante l’ultima riunione dei capigruppo – aggiungono i consiglieri -, il sindaco ha comunicato che l’amministrazione intende modificare il regolamento edilizio per affrontare la questione: un segnale che va proprio nella direzione indicata dalla nostra iniziativa. Proprio per questo, con spirito costruttivo abbiamo deciso di non inserire la domanda all’ordine del giorno del prossimo Consiglio, prendendo atto dell’impegno assunto dal primo cittadino. Ma restiamo vigili: ora servono atti concreti, tempi rapidi e un confronto vero e trasparente, perché il futuro della città e la qualità della vita dei cittadini non possono essere sacrificati in nome di una deregulation calata dall’alto. Quello che ci aspettiamo è che il sindaco e la sua maggioranza prendano le distanze dal governo Meloni e dalla sua scelta, tutelando la vocazione commerciale, la qualità abitativa e l’identità di Follonica».