
GAVORRANO – Una lettera aperta, indirizzata all’ingegnere Stefano Neri, amministratore delegato di Venator Italy, e per conoscenza all’ingegnere Luigi Mansi, presidente di Nuova Solmine, per stimolare un confronto concreto e trasparente sul futuro dello stabilimento industriale di Scarlino.
È questa l’iniziativa promossa dal gruppo consiliare “Noi, per Gavorrano!”, che continua a «seguire con grande attenzione l’evoluzione della vertenza Venator e le prospettive di rilancio industriale legate alla possibile cessione dell’impianto».
«Al centro della lettera – spiegano dal gruppo consiliare – c’è un messaggio chiaro: è tempo di avviare senza ulteriori ritardi la trasformazione della Vallina da ex cava a discarica per i gessi rossi. Questo passaggio è indispensabile per riattivare la produzione, garantire continuità industriale e ridare certezze ai lavoratori e all’economia locale. Ma non basta. Il percorso che porterà alla realizzazione della Vallina dovrà essere aperto, condiviso e partecipato, coinvolgendo direttamente i cittadini, le istituzioni e le realtà economiche del territorio. Un processo che renda finalmente la fabbrica parte integrante della società civile, capace di dialogare con la comunità che da sempre ne sopporta gli oneri ambientali».
«Il nostro obiettivo è duplice — affermano il capogruppo Andrea Maule e i consiglieri Giacomo Signori, Chiara Vitagliano e Claudio Asuni —: chiediamo che le imprese avviino celermente la trasformazione della Vallina per accelerare la ripresa produttiva, ma auspichiamo anche che questo avvenga attraverso un confronto trasparente con la cittadinanza. Solo così sarà possibile costruire un futuro industriale davvero sostenibile e condiviso».
Maule ricorda anche come, già nel 2023, l’allora candidatura di Noi, per Gavorrano! avesse portato a un incontro con i vertici Venator per proporre un percorso partecipato sulla Vallina: «Lo dicemmo allora e lo ripetiamo oggi. È il momento di unire le forze e guardare avanti, con coraggio e responsabilità».
Infine, la stoccata politica: «Ci muoviamo con ferma motivazione e convinzione, ma anche per colmare l’assordante silenzio della sindaca Ulivieri e della sua maggioranza — aggiungono i consiglieri —. Su una vicenda così cruciale per il futuro economico e ambientale del nostro territorio, il Comune di Gavorrano non può continuare a tacere».