


GROSSETO – La recente vicenda di una squadra toscana di calcio giovanile che, sebbene in vantaggio, si è ritirata dal campo come segno di protesta per i troppi insulti rivolti all’arbitro, ci fa sperare che in futuro, livore e violenze sportive possano forse scemare.
Senza lasciarci andare ad inventari, diciamo che troppo spesso, nei match calcistici delle varie categorie, ingiurie, offese e manifestazioni manesche nei confronti anche dei giudici di gara, sia dagli spalti che dal bordo campo, sono all’ordine del giorno. Spessissimo si tratta di adulti che, anziché praticare saggezza ed equilibrio, si lasciano andare ad offese ed intemperanze persino verso minori.
Non molto tempo fa, un giovanissimo giocatore venne malmenato dal padre di un avversario, anch’esso minorenne: il genitore si era sentito in diritto di fare giustizia a modo suo, per un fallo subito dal figlio.
Bene ha fatto dunque l’allenatore di questa squadra di giovanissimi, alla vista dell’arbitro (anch’esso minorenne ed alla sua prima direzione arbitrale) in crisi per le pesanti e ripetute offese rivoltegli da adulti, a ritirare la squadra dal campo. Peraltro la sua compagine era anche in vantaggio per uno a zero.
“Era giusto fermarsi – ha dichiarato il mister – quel ragazzo era stato messo in crisi da adulti; adulti che avrebbero dovuto invece proteggerlo.”
Da più parti commenti positivi e solidarietà: “Serve serietà” hanno dichiarato molti dei presenti. “Creare con offese ed insulti un crollo psicologico in un giovane di quindici anni è una cosa inaudita e vergognosa!” hanno aggiunto altri.
Le critiche non sono mancate e gli stessi organi ufficiali hanno evidenziato che di questo passo, c’è il rischio che tra pochi anni, andando avanti così, non vi saranno più arbitri disponibili per gli incontri giovanili.
Senza voler fare retorica, non si può non ribadire che il rispetto verso l’arbitro non è un optional, ma un pilastro dello sport. L’antica e cinematograficamente sfruttata offesa da stadio “arbitro cornuto”, anch’essa non educata e gentile, è stata oramai fagocitata da ben altre frasi e reazioni incivili ed anche violente.
Il gesto di questa squadra dunque, oltre a rappresentare un atto di protesta, ci appare come un importante segnale di avvertimento ed un esempio da considerare, per giungere in futuro ad un cambiamento di mentalità.
Oggi più che mai, è vero, il mondo e la società sono intrisi di violenza senza limiti e fatti del genere potrebbero essere considerati una sorta di mali minori. Dobbiamo invece rimuovere il pensiero e fare attenzione anche a questi focolai di intemperanza e violenza che troviamo nel quotidiano e nella stessa vita politica.
Prendiamo dunque appunto che la violenza è una pianta infestante che attecchisce con facilità ovunque e… rispettiamoci!