
SCARLINO – “Cambiano gli interlocutori, ma non gli obiettivi di Femca Cisl Toscana”. Gian Luca Fè, della segreteria regionale e responsabile territoriale Siena-Grosseto, commenta così l’incontro che si è tenuto ieri al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sul futuro della Venator di Scarlino.
“Dai primi di settembre le società del gruppo sono in amministrazione controllata e quello che ci preme capire – continua Fè – è cosa succederà a gennaio, quando scadranno gli ammortizzatori sociali. Il nostro auspicio è che la realtà interessata ad acquisire la fabbrica di Scarlino sia credibile, affidabile e proiettata verso un nuovo sviluppo per l’azienda e per il territorio che, da troppo tempo, ‘soffre’ per la situazione della multinazionale e del settore”.
Durante il confronto al Ministero, infatti, è emerso come ci siano alcuni soggetti interessati a farsi carico dell’impianto e della forza lavoro, grazie anche alla stabilità finanziaria raggiunta nelle ultime settimane con l’intervento del Mimit e con il costante confronto tra il sito italiano e la casa madre inglese.
“L’incontro al Ministero – aggiunge Fè – è stato interlocutorio, ma ha dato segnali importanti riguardo al fatto che ci sono manifestazioni di interesse valide per l’acquisizione dell’impianto di Scarlino. Ciò che, come Femca Cisl ci teniamo a sottolineare, è che vogliamo chiarezza sui tempi per la concretizzazione di tale progetto: serve un acquirente credibile, con piano industriale serio e realizzabile, che chiaramente metta al centro l’occupazione, ma che non lasci dubbi su quanto riguarda le bonifiche del territorio. La ripresa produttiva è per noi fondamentale, ma lo è altrettanto capire come si intende operare sul progetto per la cava della Vallina, ad esempio, e sono questioni che vanno trattate in parallelo con un progetto unico di sviluppo. Il fattore tempo, poi, è fondamentale perché abbiamo la scadenza dei contratti di solidarietà a gennaio, una sofferenza di tutto il polo chimico di Scarlino”.