
GROSSETO – «Mi hanno dato appuntamento tra otto mesi» così Laura, una nostra lettrice, lamenta l’odissea che sta attraversando per rinnovare la patente.
«Per una mia patologia ogni volta che rinnovo la patente, ormai dal 2018, devo passare dalla Commissione patenti».
La procedura
In principio la procedura era semplice: Laura mandava una mail e le rispondevano dandole appuntamento con tutti i fogli e gli accertamenti necessari.
«Tre anni fa però la procedura era cambiata, e dunque chiesi l’appuntamento ad un mese dalla scadenza. Mi dissero che i tempi si erano allungati, che dovevo prendere appuntamento sei mesi prima. Fu un mio errore e me ne assunsi le conseguenze. Ma adesso no. Ho rispettato le nuova tempistiche: sei mesi prima e mi hanno dato appuntamento dopo otto. Praticamente due mesi dopo la scadenza della mia patente (il 2 di aprile). L’appuntamento è fissato per il dieci giugno».
Nel frattempo per guidare in quei due mesi “scoperti” Laura dovrebbe fare un foglio, pagare una marca da bollo da 16 euro, e passare comunque in commissione «il martedì e giovedì pomeriggio, al Pizzetti, per una sola ora al giorno. Oppure pagare (di nuovo oltre alla marca da bollo) e andare in qualche agenzia privata. Ho 46 anni: davvero devo fare questa trafila per i prossimi 30-40 anni?».
Le mail
Laura ha inviato una mail alla commissione patenti. «Ho sottolineato l’assurdità di questa situazione. Nonostante la mia patologia, lavoro. Non concepisco che nel 2025 siamo ancora così retrogradi nel gestire tali pratiche (perché non dare la possibilità di richiedere on line l’appuntamento?). Ed inoltre devo anche pagare una marca da bollo da 16 € per farmi fare un permesso di guida provvisorio quando mi sono preoccupata per tempo di prenotare? Questo significa allora che nel momento in cui verrò a rinnovarla dovrò già prendere appuntamento per il rinnovo successivo?».
La Commissione patenti ha risposto a Laura scrivendo che «l’alto numero di richieste ed il basso numero di risorse non ci permette di avere dei tempi di attesa migliori rispetto a quelli in cui si è trovata al momento della prenotazione. L’unico consiglio è quello di provare a rivolgersi ogni tanto al Cup, organo incaricato alle prenotazioni, per sapere se si è liberato qualche posto, cosa che succede soventemente».
«In realtà – spiega Laura -, oltre al fatto che chiamare il Cup significa stare ore in attesa (l’ultima volta avevo 45 persone davanti), chi mi ha risposto mi ha detto che loro non possono spostare gli appuntamenti. Mi hanno detto che dovrei andare di persone (che poi non capisco cosa cambi); però una volta lì potrebbe non esserci una data migliore. Ma in un mondo dove tutto può essere fatto tramite Cie, Spid… perché non posso fare prenotazione e cambio on line? E in più, se io mi sono mossa per tempo (perché sei mesi prima mi pare un lasso di tempo congruo per una persona che deve rinnovare ogni due anni) perché devo pagare una marca da bollo e perdere il mio tempo per un foglio temporaneo a mie spese, visto che non ho responsabilità alcuna?».