
GROSSETO – In vista delle elezioni regionali in Toscana, l’ex sindaca di Torino e attuale esponente di punta del Movimento 5 Stelle, Chiara Appendino, è arrivata a Grosseto per sostenere i candidati del M5S, sottolineando l’impegno concreto del gruppo sul territorio.
Ad attenderla i candidati al consiglio regionale Luca Giacomelli, Daniela Castiglione e Alfredo Velasco.
“Sono qui per sostenerli con passione – ha dichiarato Appendino -. I nostri candidati hanno condotto una campagna elettorale dedicandosi con serietà al territorio, e continueranno a farlo. Io sono qui per essere al loro fianco”.
Durante il suo intervento, Appendino ha ribadito le “priorità storiche del Movimento: sanità, lavoro e ambiente”. Ha voluto sottolineare che, anche in Toscana, l’obiettivo è quello di “tenere alta la bandiera delle nostre battaglie e fare gli interessi dei toscani”.
“Non ci interessano le etichette, ma i progetti”
Sul “campo largo” in Toscana, Appendino ha risposto: “L’esempio toscano può essere replicato anche altrove, ma noi lavoriamo sui progetti, non sulle etichette. Siamo qui con un progetto serio che mette al centro l’interesse dei cittadini, ed è per questo che ci siamo messi in gioco”.
Lavoro povero e salario minimo: “Questa non è occupazione, è schiavitù”
Tema centrale dell’incontro è stato il lavoro, affrontato anche alla presenza dei sindacati locali. Appendino ha parlato apertamente del dramma del lavoro povero, definendolo “una forma di schiavitù moderna. Non parliamo più di lavoro, ma di schiavitù. Il salario minimo, che manca a livello nazionale, deve essere introdotto almeno a livello regionale. Non possiamo accettare che in Italia si lavori, ci si spacchi la schiena, e non si arrivi alla terza settimana del mese”.
Ha poi criticato duramente le politiche del governo Meloni, accusandolo di “togliere ai lavoratori per dare ai ricchi” e di attaccare i sindacati anziché ascoltare le istanze del mondo del lavoro. “Il lavoro deve essere uno strumento di riscatto, non di ricatto. Giorgia Meloni ci sta portando verso un modello dove lavorare significa essere ricattabili. Noi non ci arrendiamo a vivere in un Paese dove chi lavora è trattato come uno schiavo”.
Un appello: “Lavoro dignitoso per un futuro possibile”
Chiara Appendino ha ribadito che il salario minimo e le politiche industriali regionali saranno punti cardine della proposta del Movimento 5 Stelle in Toscana. “Se non c’è lavoro dignitoso, non c’è futuro. E noi non vogliamo arrenderci. Continueremo a lottare per un Paese in cui il lavoro sia una leva di dignità, non una condanna”.
Dazi e promesse mancate del governo
Appendino ha parlato di economia e dazi, con le relative difficoltà delle imprese italiane: “Il problema dei dazi è urgente e riguarda anche il Governo italiano e il Parlamento europeo. Ricordo che oggi sono esattamente sei mesi da quando Giorgia Meloni, l’8 aprile, ha promesso 25 miliardi di aiuti alle imprese. Eppure, non è arrivato nemmeno un euro”.
Secondo Appendino, nel frattempo le imprese hanno ordini bloccati, l’export è in calo e gli stipendi stagnano: “Invece di fare propaganda, Meloni dovrebbe occuparsi dei problemi reali delle imprese e dei lavoratori. Basta con le menzogne: i cittadini meritano rispetto”.
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