
GROSSETO – «È ora che anche i cinofili dei Vigili del fuoco siano riconosciuti come specialisti» a dirlo il dirigente sindacale del Conapo dei Vigili del fuoco Alessio Andreucci, che scrive: «I nostri cani salvano vite ogni giorno. Da anni, i cinofili dei Vigili del fuoco sono presenti in ogni scenario d’emergenza: terremoti, crolli, valanghe, ricerche di persone scomparse e disperse. In silenzio, insieme ai loro cani, scavano tra le macerie, affrontano la neve, il fango, la notte, con un solo obiettivo: trovare e salvare vite umane».
«Dietro ogni intervento ci sono anni di addestramento, sacrifici personali, un legame unico tra conduttore e cane, e una professionalità riconosciuta in tutto il mondo. Eppure, nel nostro Paese, questa componente non è ancora riconosciuta ufficialmente come specialità all’interno del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco».
«Altri enti dello Stato – Forze armate, Forze di polizia, Guardia di finanza – riconoscono giuridicamente ed economicamente i propri cinofili come specialisti. È giusto che lo stesso accada anche per noi, che operiamo nelle stesse condizioni, con le stesse competenze e gli stessi rischi» prosegue la nota.
«Chiediamo al Governo, al Parlamento e al Dipartimento dei Vigili del fuoco di avviare finalmente il percorso per il riconoscimento giuridico ed economico delle unità cinofile dei Vigili del fuoco come specialisti. Non si tratta di una richiesta di privilegio, ma di giustizia, rispetto e valorizzazione del servizio reso alla collettività. I nostri cani sono parte della nostra vita e del Corpo».
«Riconoscere la nostra specializzazione significa riconoscere il valore del loro lavoro, della nostra formazione e del nostro impegno quotidiano al servizio del Paese. Con orgoglio e senso del dovere. Queste sono specializzazioni che andrebbero valorizzate e riconosciute» conclude.