
GROSSETO – “La sanità pubblica è il cuore della Toscana. È un modello che abbiamo costruito negli anni, riconosciuto come uno dei più virtuosi servizi sanitari in Italia, e che oggi dobbiamo difendere con determinazione. Tagliare risorse e lasciare il campo libero ai privati, come propone la destra, significa avere una sanità a pagamento e creare nuove disuguaglianze. Noi invece vogliamo rafforzare un sistema pubblico, accessibile e vicino alle persone.”
Con queste parole Lidia Bai, candidata del Partito Democratico alle elezioni regionali del 12 e 13 ottobre in Provincia di Grosseto, interviene sul tema della sanità, un tema centrale della sua attività se sarà eletta in Consiglio Regionale.
“Il diritto universale alla cura è un principio costituzionale che va tutelato ogni giorno, con scelte concrete e coraggiose. La sanità pubblica non è un costo, ma un investimento sulla qualità della vita, sulla coesione sociale e sulla fiducia dei cittadini nelle istituzioni.”
Bai riconosce che il sistema sanitario regionale vive oggi una fase complessa:
“Sappiamo che ci sono criticità da affrontare – prosegue –. Dobbiamo investire di più nelle strutture e nelle professioni sanitarie, valorizzando chi ogni giorno garantisce la cura delle persone. Solo così possiamo assicurare qualità, prossimità e continuità dei servizi.”
La candidata dem dedica un’attenzione particolare alla specificità del territorio grossetano:
“La nostra è una provincia vasta, con molti centri lontani dal capoluogo, dove il tema della sanità territoriale è ancora più importante. Parlare di sanità qui significa parlare di integrazione e cooperazione tra ospedali, di prossimità dei servizi, di un equilibrio tra efficienza e umanità.”
Bai evidenzia la necessità di rafforzare la rete ospedaliera:
“Gli ospedali di Pitigliano, Orbetello, Castel del Piano e Massa Marittima devono consolidare il loro ruolo di presidi territoriali, capaci di rispondere ai bisogni quotidiani di cura, dalla gestione del pronto soccorso alla presa in carico delle malattie croniche, fino alla chirurgia di media intensità. Queste strutture devono lavorare in stretta connessione con l’ospedale Misericordia e Dolce di Grosseto, che resta il punto di riferimento per l’alta specializzazione. Grazie alle nuove tecnologie, possiamo creare una rete ospedaliera integrata, capace di dialogare in tempo reale e garantire risposte più rapide e concrete ai cittadini”.
Un altro tema centrale è quello della medicina di base e dei servizi sociosanitari.
“È fondamentale incentivare i giovani medici a lavorare nei piccoli centri, sostenendoli con strumenti e risorse adeguate. Le Case di Comunità devono diventare sempre di più punti di riferimento per la sanità territoriale: luoghi in cui trovare assistenza continua, prevenzione e servizi per gli anziani e per le persone più fragili. La medicina di prossimità è il futuro della sanità pubblica, perché porta la cura vicino ai cittadini, in ogni borgo e frazione della Maremma”.
Infine, Bai ribadisce la sua visione: “Difendere la sanità pubblica significa difendere i diritti di tutti. Significa credere in una Toscana che non lascia indietro nessuno, dove l’accesso alle cure non dipende dal reddito o dal luogo in cui si vive. È questo il modello che vogliamo continuare a costruire: una sanità pubblica che tutela la dignità delle persone, che riduce le distanze e che tiene insieme le nostre comunità”.