
GROSSETO – Dopo le vittorie del centrodestra in Marche e Calabria, il ministro Tommaso Foti guarda alla Toscana come alla prossima tappa di un percorso politico che punta a cambiare il volto delle regioni storicamente governate dal centrosinistra.
Anche la Toscana merita il cambiamento
“Non c’è due senza tre”, ha dichiarato durante l’incontro elettorale che si è svolto oggi nella sala del Consiglio comunale di Grosseto, con elettori e candidati di Fratelli d’Italia.
Foti ha criticato duramente il centrosinistra, accusandolo di non riuscire a immaginare un’alternativa di governo: “Devono demonizzare l’avversario, perché non riescono a concepire che qualcuno possa fare meglio di loro. Eppure, sette capoluoghi sono già passati al centrodestra”.
Il ministro ha poi lanciato un appello diretto agli elettori del centrodestra, storicamente meno partecipi alle elezioni regionali: “Andate a votare. Se lunedì mattina non volete lamentarvi, uscite di casa e votate. Sono gli ultimi giorni: bisogna parlare con le persone, casa per casa” ha detto rivolgendosi ai militanti e ai quattro candidati Guendalina Amati, Simonetta Baccetti, Jurij Di Massa e Luca Minucci.
Una sfida da affrontare con coraggio e visione
Foti ha riconosciuto che quella in Toscana sarà una battaglia difficile, ma ha invitato a non scoraggiarsi: “Se non dovessimo vincere ora, dal giorno dopo inizieremo a costruire la vittoria della squadra che si presenterà tra cinque anni. Anche in Toscana e in Emilia-Romagna arriverà il nostro momento”.
Rivendicando le scelte politiche passate, ha ricordato il periodo del governo Draghi, quando Fratelli d’Italia preferì restare all’opposizione: “Abbiamo avuto offerte, ma abbiamo scelto di restare fuori, con uno stile da forza di maggioranza”.
La squadra prima del singolo
Nel corso del suo discorso, il ministro ha più volte sottolineato l’importanza del gioco di squadra: “Benissimo chi segna, ma senza una squadra non si va da nessuna parte. Questa non è una campagna per il successo personale, ma per un progetto collettivo”.
In questo senso, ha elogiato il lavoro fatto a livello territoriale da Fratelli d’Italia: “Nelle piccole e medie città toscane c’è una destra che ha seminato, che ha costruito una classe dirigente. Non si diventa assessori per caso, ma perché c’è stato un investimento serio sulle persone”.
Tomasi candidato alla guida della Regione
Foti ha infine speso parole di sostegno per Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia e candidato alla presidenza della Regione Toscana: “È una figura che ha accettato la sfida, nonostante i sondaggi, perché ci crede. E quando ci credi, accetti le sfide, anche le più difficili”.
Ha poi criticato la nuova alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle: “C’è chi parla di campo largo, ma sembra più un’alleanza di potere che di idee. I 5 Stelle, che per anni sono stati antagonisti del Pd, oggi si alleano con loro. Non per convinzione, ma per convenienza”.
“Tenere alta la bandiera della destra”
In chiusura, un richiamo alle radici e ai valori della destra: “Quando abbiamo fondato Fratelli d’Italia, c’è chi si è buttato dall’aereo senza paracadute. Ma per noi non è mai stata una questione di potere. È una questione di coerenza, di amore di passione per ciò in cui si crede”.
Prima dell’incontro in Comune Foti è stato accompagnato dai parlamentari Fabrizio Rossi e Simona Petrucci a visitare il Cassero senese e a inaugurare la sala mensa della scuola di via Giotto, progetti Pnrr.
Fabrizio Rossi: “Grosseto faro di libertà”
L’onorevole Fabrizio Rossi ha ricordato come Foti abbia “rispettato tutte le scadenze del Pnrr, portando l’Italia al primo posto per capacità di utilizzo dei fondi”. Rossi ha poi rimarcato il ruolo di Grosseto nel panorama regionale: “Siamo la ‘Piacenza della Toscana’. Quando il partito era al 3% nazionale, qui facevamo l’8%. Grosseto è un faro di libertà in una regione dove di libertà ce n’è stata poca, incapace di ribellarsi al giogo comunista. Ma oggi siamo riusciti a uscire dall’anonimato, dimostrando quanto buon governo sa fare la destra”.
Petrucci: “Serve completare la filiera, ora tocca alla Regione”
La senatrice Simona Petrucci ha evidenziato la necessità di dare continuità all’azione di governo a tutti i livelli: “Governiamo sette capoluoghi di provincia in Toscana. Ora manca la Regione. Se riusciamo a mettere anche questo tassello, la filiera istituzionale sarà completa”.
Un appello chiaro al voto e alla mobilitazione: “Non dobbiamo fermarci. I sondaggi dicono che il distacco si è dimezzato. Noi non promettiamo, raccogliamo: porta per porta, facciamo capire il nostro programma e cosa vogliamo per le nostre città”.
Ceccherini: “Liberare la regione da 70 anni di oppressione comunista”
Il vicesindaco Bruno Ceccherini ha insistito sul valore simbolico della sfida regionale: “La vittoria in Calabria deve darci fiducia. I sondaggi sono fatti per essere ribaltati. Dobbiamo liberare la Toscana da un comunismo oppressivo che dura da settant’anni”.
Rotelli: “Qui non facciamo passerelle”
Mauro Rotelli, commissario provinciale Fratelli d’Italia ha precisato: “Qui non facciamo passerelle. La presenza del ministro serve a sottolineare la concretezza del lavoro fatto, la chiusura di progetti e la necessità di completare la filiera istituzionale”. Rotelli ha infine ricordato come la storia di Fratelli d’Italia sia nata proprio contro ogni previsione: “Se avessimo dato retta ai sondaggi, non avremmo nemmeno fondato questo partito. Il voto utile non è quello che segue le statistiche, ma quello che costruisce il cambiamento”.
Verso le regionali, il centrodestra ci crede
Rossi ha parlato dei candidati come di quattro leoni “Non sarà facile – ha detto Rossi – ma siamo pronti. E forse, stavolta, Grosseto porterà un assessore regionale”.
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