
GROSSETO – «Le associazioni firmatarie, facenti parte della Consulta comunale per la disabilità di Grosseto, ribadiscono con forza la propria fiducia nello strumento della Consulta, organismo prezioso e fondamentale per il dialogo tra le istituzioni e il mondo dell’associazionismo, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie».
Esordiscono così l’Unione Italiana Ciechi, l’associazione Traumatizzati Cranici, l’associazione TuttiaTeatro, l’associazione Sclerosi Multipla e l’Ente Nazionale Sordi in una nota.
«Crediamo fermamente – scrivono le associazioni – che la Consulta debba rappresentare un luogo di confronto, di condivisione e di collaborazione, dove le associazioni possano contribuire con proposte, osservazioni e idee utili alla comunità. Tuttavia, riteniamo che, in questo momento, non vi siano le condizioni di serenità e collaborazione necessarie per lavorare in maniera efficace. Persistono infatti alcune criticità che rendono difficile lo svolgimento delle attività:
mancanza di adeguata trasparenza nei processi e nella condivisione delle informazioni;
scarsa comunicazione da parte della dirigenza verso tutte le associazioni e i referenti;
atteggiamenti di eccessivo individualismo che indeboliscono lo spirito di rete ed équipe, essenziale per operare insieme;
problemi organizzativi e gestionali ancora non risolti».
«In particolare, sottolineiamo che alcuni punti del regolamento della Consulta comunale per la disabilità non sono stati rispettati o applicati correttamente:
Art. 6: il presidente e il vicepresidente sono eletti dall’assemblea e rispondono ad essa. La mancanza di convocazioni condivise e la difficoltà di garantire un confronto paritario hanno limitato questo principio.
Art. 12: tutti i membri hanno diritto a essere informati e coinvolti nei progetti e nelle attività della Consulta. Questo diritto non è stato pienamente garantito, determinando una partecipazione incompleta.
Art. 13: le decisioni devono essere assunte a maggioranza semplice, principio che deve valere anche per la verifica dell’operato degli organi direttivi».
«La trasparenza e la capacità di fare rete sono condizioni imprescindibili per costruire fiducia, condividere responsabilità e portare avanti progettualità comuni».
Le associazioni non intendono in alcun modo abbandonare la Consulta, ma al contrario desiderano rilanciarne il ruolo, affinché diventi realmente uno spazio partecipato, inclusivo e orientato al bene delle persone con disabilità, che hanno necessità concrete e urgenti.
«Il nostro impegno è quello di migliorare la situazione, rafforzando la collaborazione e chiedendo un cambio di passo nell’organizzazione e nella comunicazione interna. Perché le persone con disabilità di Grosseto meritano un’attenzione reale e costante, e hanno diritto a una Consulta che funzioni pienamente come strumento di dialogo e crescita collettiva».
«Ringraziamo il garante della disabilità, Diego Montani, per il supporto che dimostra a sostegno di attività di controllo e supporto alle criticità che costantemente si presentano all’interno del Comune di Grosseto. Sostenere e comprendere le necessità delle persone con disabilità richiede un impegno costante, umile e competente, che sappia mettere da parte i personalismi per mettersi a disposizione dell’abbattimento – in primis – delle barriere culturali e per accrescere la sensibilità delle amministrazioni in ogni settore, favorendo inclusione, autonomia e rispetto per ogni persona».