
GROSSETO – La stagione dei funghi è tornata e con essa l’antica passione che porta migliaia di persone a mettersi in cammino tra i boschi alla ricerca di porcini e altri tesori nascosti. Un rito che unisce memoria, tradizione e natura, ma che ogni anno comporta anche decine di interventi da parte dei soccorritori, spesso chiamati a rintracciare chi si smarrisce o si trova in difficoltà.
Chi si addentra nei boschi tende facilmente ad abbandonare i sentieri tracciati, seguendo l’istinto che porta più verso il fitto delle chiome che verso la prudenza. Tuttavia, il bosco, con la sua bellezza, cela anche rischi concreti, dai dislivelli improvvisi alle rocce scivolose, fino a corsi d’acqua nascosti dalla vegetazione. L’euforia della ricerca può trasformarsi in smarrimento o in incidente, rendendo indispensabile l’intervento dei soccorritori.
Per questo la prevenzione resta l’arma migliore: pianificare il percorso, informare qualcuno del tragitto, non partire mai da soli e portare con sé acqua, cibo, abiti impermeabili, scarponcini adeguati e una batteria di riserva per il cellulare.
La raccolta dei funghi, oltre a richiedere attenzione alla sicurezza, impone una profonda responsabilità ambientale. Questi organismi, oltre a essere una prelibatezza gastronomica, sono fondamentali per la vita del bosco: riciclano materia organica, alimentano gli alberi attraverso le micorrize e contribuiscono alla fertilità dei suoli. Per questo raccoglierli in modo corretto significa rispettare la loro funzione ecologica, evitando di danneggiare i funghi non commestibili o di raccogliere esemplari troppo piccoli, utilizzando strumenti adeguati come i cestini di vimini, rispettando i limiti di raccolta e versando eventuali contributi specifici per le autorizzazioni. Andare per boschi a cercare funghi in maniera responsabile significa entrare in contatto profondo con gli ecosistemi naturali e compiere un’attività che fa bene alla salute. È ormai dimostrato che il “forest bathing”, oltre a generare benefici psicologici ed emotivi, ha effetti positivi sull’apparato cardiovascolare, sul sistema respiratorio e sul sistema immunitario.
«Andare a funghi – dichiara Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – è un’occasione straordinaria per vivere la natura in modo autentico, ma non deve mai trasformarsi in rischio. È fondamentale seguire comportamenti prudenti, rispettare le regole di sicurezza e avere consapevolezza del valore ecologico del bosco. I funghi non sono solo una risorsa gastronomica, ma veri alleati degli ecosistemi: tutelarli significa difendere la salute delle foreste. Invitiamo tutti i cercatori a coniugare passione, sicurezza e rispetto ambientale, così da trasformare la raccolta in un’esperienza sostenibile e responsabile».
Rispettare l’ambiente, conoscere le regole e adottare comportamenti corretti significa garantire a se stessi un’esperienza più sicura e ai boschi quella continuità vitale di cui anche i funghi sono parte integrante. Così, la passione per la ricerca diventa un momento di connessione autentica con la natura e un atto di cura verso gli ecosistemi che ci ospitano.