
GROSSETO – «Se Leonardo Marras pensa che ricandidarsi significhi riproporre lo stesso copione degli ultimi anni, allora Grosseto e la Maremma possono già mettersi l’anima in pace: non cambierà nulla. E questo è il vero dramma» così Andrea Vasellini, candidato alle regionali per la Lega.
«Perché chi ha governato fino ad oggi ha accettato — anzi favorito — una logica fiorentino-centrica che ha condannato il nostro territorio a essere la periferia dimenticata della Toscana. Grosseto non è mai stata al centro dell’agenda della sinistra, e Marras ne è stato l’interprete più fedele: ha sacrificato le necessità dei cittadini locali agli equilibri dei palazzi, lasciando che la Maremma si trasformasse nell’area depressa della regione».
«La prova è sotto gli occhi di tutti, soprattutto in sanità. Ospedali svuotati, reparti chiusi o accorpati, medici costretti a turni massacranti perché il personale manca, cittadini che per una visita specialistica devono aspettare mesi o pagare di tasca propria. E non basta: chi ha bisogno di un esame urgente o di un’operazione spesso è costretto a spostarsi fino a Siena o Firenze. È questa la “tutela della salute” promessa dalla sinistra? È questa l’idea di sanità pubblica che Marras intende riproporre? Una sanità che discrimina in base al codice postale, dove essere grossetano significa automaticamente avere meno diritti» prosegue Vasellini.
«Ma il problema non si ferma qui. Perché quando uno Stato e una Regione smettono di garantire la salute dei cittadini, smettono anche di garantire la sicurezza. Grosseto oggi è una città in cui la percezione di insicurezza è palpabile: spaccio, microcriminalità, aggressioni nei centri storici. E cosa fa la sinistra? Predica “integrazione”, parla di “accoglienza diffusa”, ma dimentica che i cittadini hanno bisogno di ordine, regole e protezione. Marras e i suoi compagni hanno voltato lo sguardo dall’altra parte, scegliendo di non vedere i problemi che la gente affronta ogni giorno. Io dico basta. Grosseto non deve essere più la Cenerentola della Toscana. La sanità va decentralizzata, riportata vicino ai cittadini, con strutture e risorse locali. La sicurezza va rimessa al centro, con più uomini, più mezzi e regole certe: chi sbaglia paga, senza sconti».
«Questa è la visione del “vannacciesimo”: concretezza, coraggio, disciplina, difesa del popolo. È la linea che io porto avanti come testa di ponte di una Lega targata Vannacci, che non ha paura di dire la verità e di ribaltare un sistema marcio di compromessi. La sinistra ha fallito: inconcludente, divisa, ormai allo sbaraglio. Noi, invece, siamo qui per ridare dignità alla Maremma, per rimettere al centro la nostra gente, per dimostrare che Grosseto non è periferia ma cuore pulsante della Toscana» conclude il candidato leghista.