
GROSSETO – «Gaza è sotto attacco, un fatto di gravità senza precedenti. Il massacro e la deportazione del popolo palestinese vanno fermati subito» a dirlo la presidenza dell’Anpi comitato provinciale Norma Parenti.
«L’Anpi richiama con forza la necessità di unità delle forze democratiche, intesa come la capacità di camminare insieme, nel rispetto delle differenze, per un obiettivo comune: la pace, condizione indispensabile per la sopravvivenza di qualsiasi democrazia. L’occupazione della Striscia di Gaza da parte del governo di Netanyahu ci impone di partire da qui. Le proporzioni della tragedia che si consuma non possono lasciare indifferenti: di fronte a questo orrore, l’unica risposta possibile è prendere posizione e non restare spettatori silenziosi».
Riconoscere lo Stato della Palestina
«Alcuni Comuni, anche della nostra Provincia, hanno già riconosciuto lo Stato di Palestina ed esposto la sua bandiera. È un gesto simbolico, ma potente, che chiede di essere moltiplicato: le istituzioni, a tutti i livelli, devono assumersi le proprie responsabilità. Importante è stato anche il segnale arrivato dal mondo del lavoro: le giornate di sciopero indette dalla Cgil, il 19 settembre, hanno registrato l’ampia adesione di lavoratrici e lavoratori e la partecipazione alle manifestazioni, sostenute anche da altre categorie e dalla cittadinanza. E proprio dal mondo del lavoro, principio fondante della nostra Costituzione, arrivò nel 1944 un segnale chiaro e decisivo: nelle fabbriche, incrociando le braccia, le operaie e gli operai contribuirono in modo determinante alla Resistenza e alla lotta di liberazione dal nazifascismo, affermando valori che ancora oggi guidano la nostra azione, come il diritto al lavoro, alla libertà e alla pace. Dalle mobilitazioni, in atto in questi giorni, emerge con forza la necessità di non restare a guardare, ma di scendere in campo per fermare l’occupazione della Striscia di Gaza, aprire corridoi umanitari e promuovere tutte le iniziative possibili a sostegno del popolo palestinese» prosegue la presidente Antonella Coppi.
Lo sciopero
«Il prossimo 22 settembre, con lo sciopero proclamato dai sindacati di base, questo impegno si rinnoverà: anche in quell’occasione l’Anpi sarà presente, come lo sarà ovunque, al fianco di chiunque scenda in piazza per la pace. Perché, come è stato detto con chiarezza: “L’umanità non si è mai trovata di fronte a un fatto orribile come il genocidio di Gaza con la completa connivenza di tanti governi. Il mondo di sopra lo sa e resta a guardare. Sta a noi, al mondo di sotto, ribellarsi: lo sciopero generale, in un momento così grave, è il minimo che si possa fare”. In tante città si stanno organizzando presìdi e manifestazioni di sostegno alla Global Sumud Flotilla, iniziativa che rompe l’assedio e porta solidarietà concreta alla popolazione palestinese».
L’Anpi «invita all’unità, alla partecipazione e a scendere in piazza, chiedendo il cessate il fuoco, gli aiuti umanitari immediati, l’embargo sui prodotti provenienti dai territori occupati, la sospensione del commercio di armi e dell’accordo di libero scambio del 2000 tra Unione Europea e Israele, la cancellazione del memorandum militare tra Italia e Israele e il riconoscimento pieno e formale dello Stato di Palestina. Oggi più che mai serve unità di intenti e di azione: se vogliamo raggiungere la meta che ci accomuna — la pace, la giustizia, la dignità di tutti i popoli — dobbiamo restare insieme, con partecipazione attiva. È la strada che unisce antifascisti, costruttori di pace, donne e uomini che hanno a cuore il futuro dell’umanità».
