
GROSSETO – Una conferma del grande lavoro fatto da tutto il settore culturale di Grosseto. Questo pomeriggio, mercoledì 17 settembre, il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha visitato il Museo archeologico e d’arte della Maremma, accompagnato anche dall’assessore della Cultura, Luca Agresti. “Siamo felici della visita del ministro – commenta Agresti -. Un incontro che conferma l’ottimo lavoro fatto da tutto il settore grossetano, un settore che in questi anni ha fatto rete, promosso un calendario sempre più coordinato e di alto livello e che è rientrato tra le dieci finaliste della Capitale della Cultura 2024”.
Il ministro ha visitato la struttura museale diretta da Luca Giannini e che fino al 30 agosto ha ospitato la mostra “Giubileo 2025. La parola di Dio si fa arte”. “Grazie alla direzione – continua Agresti – e a tutto lo staff del Maam, è possibile offrire ai grossetani e ai visitatori esposizioni di grandissimo livello che qualificano e valorizzano Grosseto e il suo centro storico”.
La cultura a Grosseto è rappresentata da tanti altri soggetti. “Se siamo riusciti ad arrivare tra le dieci finaliste della Capitale della Cultura 2024 – prosegue il candidato alle prossime elezioni regionali di Forza Italia – è perché vantiamo una squadra di professionisti, personale e strutture di altissimo livello che spaziano dalle realtà museali ai teatri, passando dall’osservatorio, dall’università e dalla biblioteca”.
Un successo che l’assessorato alla Cultura ha fortemente sostenuto. “La nostra amministrazione – conclude Agresti – si è occupata del recupero degli spazi, come il ritorno nella storica sede di Palazzo Mazzini per la Chelliana, o la nascita del Museo Luzzetti, della Casa della musica e prossimamente del Museo del buttero ad Alberese. Ho voluto inoltre fortemente creare una rete di lavoro, capace di creare un’immagine coordinata dei vari soggetti che compongono il mondo culturale di Grosseto, di avere un calendario interno unico e che presto sarà consultabile anche dal pubblico. Una strategia che si è rivelata vincente e che voglio continuare a proporre anche in Toscana, favorendo la nascita di un Piano Marshall che riveda completamente l’intero settore della cultura regionale”.