
CAPALBIO – Il “Premio Internazionale Capalbio Piazza Magenta”, giunto alla sua quattordicesima edizione, anche quest’anno non delude le aspettative premiando grandissimi autori e personalità in ambito politico, storico, giornalistico e letterario.
La manifestazione si svolgerà venerdì 29 agosto alle ore 19 in piazza due Pini a Capalbio e sarà condotta, come ormai è d’abitudine, dalla giornalista Eleonora Daniele. L’attrice Irene Grazioli leggerà alcune pagine dei libri premiati. Dianora Tinti cura la segreteria organizzativa.
“Un premio – sostengono i presidenti del premio Mirella Serri e Giacomo Marramao – che si è venuto affermando grazie all’impegno di coniugare l’alta qualità dei prodotti letterari e saggistici e la loro incidenza nella sfera pubblica”.
“Il premio si inserisce – concludono i presidenti – nella tradizione di Capalbio splendida cittadina maremmana che da anni si è qualificata come un luogo di dibattito intellettuale, di confronto con opinioni culturali e politiche che hanno grande eco e affermazione sul territorio nazionale”. Le opere sono state vagliate dalla Giuria composta, oltre che da Serri e Marramao, da Giancarlo Bosetti, Gianfranco Chelini (sindaco di Capalbio) Matteo Fabiani, Marisa Garito, Maria Concetta Monaci, Denise Pardo e Giuppi Pietromarchi.
I vincitori
Premio internazionale Capalbio-Piazza Magenta per la letteratura, Maria Rosa Cutrufelli, “Il cuore affamato delle ragazze”, Mondadori.
Premio internazionale Capalbio-Piazza Magenta per la saggistica, Vittorio Lingiardi, “Corpo, umano”, Einaudi.
Premio internazionale Capalbio- Piazza Magenta, premio speciale della Giuria, Giulio Napolitano, “Il mondo sulle spalle. Una storia familiare e politica”, Mondadori.
Premio internazionale Capalbio – Piazza Magenta per la cultura e per l’informazione, Massimo Gramellini.
Premio internazionale Capalbio – Piazza Magenta per lo spettacolo, Andrea Salerno.
Premio internazionale – Capalbio Piazza Magenta per il giornalismo, Andrea Malaguti.
Premio internazionale Capalbio-Piazza Magenta per il Territorio. Alessandro Mori, “Cronache dell’abisso’, Effigi.
Il premio per la traduzione che si configura non solo come un riconoscimento a coraggiose scelte editoriali ma anche alle capacità musicali del traduttore-interprete va a a Pina Napolitano, notissima pianista e valente traduttrice dal russo, per la traduzione di Marina Ivanovna Cvetaeva, Taccuini 1922-1939, Voland.
Un riconoscimento particolare sarà assegnato al libro-inchiesta “Ma siamo tutti matti? Storie di malati mentali, delle loro famiglie e di un sistema che è rimasto a guardare”, Rizzoli, della giornalista e scrittrice Eleonora Daniele che da anni conduce la serata di premiazione.