
GROSSETO – Che possano diventare un serio problema ce ne rendiamo conto quando si assiste e si vivono improvvise esondazioni. Ci riferiamo alle “fossette stradali” o “fosse di scolo” che soprattutto di questi tempi sono invase da erbe, arbusti e cannucce.
L’effetto visivo che trasmettono è un po’ quello dell’era ante bonifica ! Acquazzoni copiosi ed improvvisi modernamente indicati come “bombe d’acqua” attivano il fenomeno e le acque, prive del loro letto di scorrimento allagano strade, campi, casolari e borghi. Rammentiamo allora che le varie norme non solo del Codice Civile, ma anche dell’apposito Decreto Legge del 1992, stabiliscono le modalità di pulizia e di risagomatura dei fossi.
Niente incendi della vegetazione e neppure uso di diserbanti e disseccanti. Peraltro, si impartiscono pure consigli affinché la pulizia stagionale venga effettuata almeno in primavera ed estate. Non vogliamo al riguardo, dare specifiche coordinate, ne indicazioni latitudinali, basterà imboccare e transitare la stessa ben nota “Strada del Cristo”, per trovare delle numerose esemplificazioni del fenomeno.
Il lavoro tra l’altro, comprende pure il taglio di alberi sbilanciati, che incombono sulla sede stradale. Alberi in precarie condizioni fitosanitarie o sovraccaricati da edera e vitalba. Tra gli interventi da effettuare, rientrano inoltre la potatura dei rami e degli arbusti. Senza voler essere pedanti, od apparire “sapientini” sarà consigliabile per coloro a cui competono questi interventi, dare pure un’occhiata al nuovo Codice della Strada, in particolare agli articoli 16 e 17. Non andiamo oltre, per non rischiare l’invito da parte di qualcuno di “andare a fare…un viaggio. Per finire allora cosa dire? “Il dado è tratto o meglio, la vegetazione ( un po’ in tutta la provincia ) è invadente”, per cui a questo punto, chi si deve muovere, si muova!
