
GROSSETO – È bastata una sola telefonata perché un grossetano iniziasse ad avere strane chiamate a tutte le ore.
Una telefonata fatta in buona fede, pensando di aiutare una persona in difficoltà. E invece il numero è finito all’interno di una nuova truffa telematica: lo spoofing.
«Un paio di giorni fa stavo uscendo a piedi da Porta vecchia, a Grosseto – racconta un giovane grossetano –, e un uomo con la portiera dell’auto aperta mi ferma. Mi ha detto che non trovava più il telefono, se per cortesia potevo chiamarlo. Mi ha dato il suo numero e l’ho fatto squillare. Il telefono era dentro l’auto, l’uomo mi ha ringraziato ed è andato via».
Dopo poco sul cellulare del giovane arrivano due chiamate da quel numero appena composto. Ha pensato ad un errore e non si è preoccupato. Poi una serie di telefonate da numeri nascosti. Anche in piena notte il telefono ha continuato a squillare.
Alla fine si è rivolto alle forze dell’ordine che hanno messo in guardia il giovane: probabilmente il suo telefono era utilizzato per fare chiamate a terzi a sua insaputa. Una sorte di “ponte”. Una truffa che ha un nome preciso: spoofing. Praticamente a chi riceve la chiamata (che potrebbe venire da ogni parte del mondo) risulta il numero di un ignaro cittadino. Un numero di cellulare italiano, cosa che induce chi riceve la telefonata a rispondere. Ma potrebbe anche essere utilizzato da chi magari ha messo in vendita un bene e usa quel numero per chiamare l’acquirente che vuole truffare, così che dopo aver pagato di fatto non avrà altro se non quel contatto telefonico.
Se siete vittima di spoofing provate a spegnere il cellulare per 24 ore. Se quando riaccendete il telefono le chiamate ricominciano denunciate la situazione alle forze dell’ordine.