
ARCIDOSSO – “Siamo ad Arcidosso o a Dacca?”. Parte con una provocazione forte la dura presa di posizione della consigliera comunale di Fratelli d’Italia, Guendalina Amati che punta il dito contro il sindaco Jacopo Marini (Pd) e la sua amministrazione.
“Nel più completo silenzio e immobilismo – attacca Amati – in questi undici anni di governo arcidossino, Marini e la sua maggioranza non hanno fatto nulla per contenere l’arrivo di extracomunitari sul territorio – prosegue -. Il numero reale? Nemmeno il Comune sembrerebbe in grado di fornirlo: ho presentato un accesso agli atti per conoscere dati certi su popolazione straniera, cessioni di fabbricati e controlli negli immobili, ma nessuna risposta è arrivata finora”.
“Una realtà che è sotto gli occhi di tutti, che solo il sindaco non vuole vedere – prosegue Amati -: immobili sovraffollati, piazze degradate, sporcizia ovunque, presenze che creano insicurezza percepita e un centro che sembra sempre più lontano dall’identità storica e culturale di Arcidosso e dell’Amiata”.
Amati critica con forza anche la scelta di “autorizzare luoghi di culto islamici in spazi commerciali dismessi, così come la decisione di permettere lo svolgimento della festa islamica del Sacrificio (Aid al-Adha) nell’area di via Tibet con la partecipazione prevista di oltre 300 persone. La verità – prosegue Amati – è che questa giunta di sinistra ha fatto dell’accoglienza senza limiti e senza regole il proprio unico faro, dimenticando i cittadini arcidossini, che ormai non si sentono più liberi a casa loro”.
“Cosa dire poi – aggiunge Amati – delle donne e bambine con il volto coperto da niqāb, nonostante le normative italiane ne vietino l’uso in pubblico? Come primo responsabile della salute pubblica, Marini ha interessato Asl e Forze dell’Ordine per i controlli? Ha avvertito il Prefetto informando della situazione? Infine, quale turismo ci aspettiamo da questa situazione? Sicuramente, così facendo, verremo tagliati fuori da tutti i circuiti turistici”.
“Caro sindaco Marini, invece di preoccuparti delle feste islamiche, inizia a preoccuparti dell’impatto sociale che questo modello di integrazione sta avendo sulla popolazione autoctona e dell’invasione che sta subendo Arcidosso. Purtroppo, cosa possiamo aspettarci da chi ha dimenticato i propri concittadini in nome di un’ideologia? Complimenti sindaco per la trasformazione che avete imposto ad Arcidosso. Altro che rilancio dell’Amiata”.