
GROSSETO – È affetta da una gravissima patologia, invalida al 100%. E contava che sarebbe stata l’assicurazione a farsi carico di un prestito che le era stato concesso e che lei, una cittadina grossetana, a causa del suo stato di salute non aveva più potuto rimborsare. Invece si era ritrovata segnalata alla Crif (Centrale rischi di intermediazione finanziaria) come “cattiva pagatrice”.La grossetana si è rivolta allo sportello di Grosseto di Confconsumatori e con l’intervento degli esperti dell’associazione il prestito è stato rimborsato dall’assicurazione. Rimanevano però tutti gli effetti conseguenti alla segnalazione come “cattiva pagatrice” nelle varie banche dati interbancarie e creditizie, così ha avviato una causa civile per cancellare i dati negativi a suo nome.
Dopo 4 anni di processo, con la sentenza 354/2025 il Tribunale di Grosseto le ha dato ragione, accogliendo la domanda e ordinando la cancellazione dei dati sulla sua persona in tutte le banche dati interbancarie e creditizie. Per il Tribunale di Grosseto, infatti, «la segnalazione come cattivo pagatore deve essere preceduta da una diffida con la precisa indicazione che, in difetto di pagamento, il soggetto verrà segnalato». Comunicazione che per il tribunale ha «natura recettizia», cioè la banca deve esibire la prova, per lettera raccomandata, che il consumatore l’abbia ricevuta.