
GROSSETO – Una partita di calcio speciale per accendere i riflettori sull’importanza dei referendum su lavoro e cittadinanza di giugno. Il 16 maggio, ai campi Uisp di via Romania a Grosseto, si gioca “La partita del Qu❤️rum”, una sfida simbolica donne contro uomini che unirà il divertimento alla solidarietà e all’impegno civile.
Il fischio d’inizio è previsto alle ore 19:00, seguito da un “terzo tempo” conviviale.
I fondi raccolti saranno devoluti per sostenere le cure di Irene, giovane grossetana che sta affrontando un delicato percorso sanitario in seguito all’amputazione dei suoi arti. Sarà un’occasione per stare insieme, sostenere una giusta causa e ribadire l’importanza di esercitare un diritto fondamentale: il voto.
«Abbiamo scelto di sostenere questa iniziativa – dichiara Maikol Ricci, segretario Nidil CGIL Grosseto – perché unisce tre aspetti che per noi sono fondamentali: il gioco di squadra, la solidarietà concreta e la promozione della partecipazione democratica. Un modo semplice ma potente per ricordare che la CGIL c’è, anche fuori dai luoghi di lavoro, e si batte ogni giorno per i diritti e la dignità delle persone».
La partita è parte della più ampia campagna di sensibilizzazione promossa dalla CGIL in vista dei 5 referendum dell’8 e 9 giugno 2025. A sottolinearlo è la segretaria generale CGIL Grosseto, Monica Pagni. «I referendum dell’8 e 9 giugno sono una grande partita democratica che riguarda tutte e tutti: giovani, adulti, pensionati, lavoratori e lavoratrici di ogni settore – sottolinea la segretaria CGIL – In ballo c’è il futuro del lavoro in questo Paese. I cinque quesiti che la CGIL ha proposto puntano a rendere il lavoro più sicuro, tutelato, dignitoso e stabile. Parliamo di abrogare norme che favoriscono i licenziamenti illegittimi, la precarietà estrema, gli appalti senza regole e la mancanza di responsabilità delle aziende sulla sicurezza».
La battaglia della CGIL è di civiltà, il sindacato vuole rimettere la persona e i suoi diritti al centro. «Perché non possiamo più tollerare che si continui a morire sul lavoro – dice Pagni – Parliamo di tre morti al giorno. Non possiamo più tollerare che i giovani vengano costantemente sottopagati, che le donne debbano scegliere tra maternità e occupazione, o che i lavoratori precari siano invisibili anche davanti alla legge».
Con questo spirito nasce anche questa bellissima iniziativa: una partita che mette in campo non solo uomini e donne, ma idee, valori e solidarietà. È un modo per avvicinare le persone al voto referendario, far capire che ogni SÌ è un passo verso un’Italia migliore. E farlo raccogliendo fondi per le cure di Irene, una giovane donna che sta lottando con coraggio, rende tutto ancora più vero e necessario.
«La CGIL è in campo, dentro e fuori dai luoghi di lavoro – conclude Pagni – e invita ogni cittadino e cittadina a fare lo stesso. È il momento di agire, di partecipare, di cambiare davvero le cose. Il referendum è la partita di tutte e tutti»